VIS-A-VIS CON VANESSA GRAVINA

di Chiara Montenero


La Contessa Adelaide di Sant’Erasmo, interpretata in modo impeccabile da Vanessa Gravina nella serie tv Paradiso delle Signore, è un personaggio affascinante e misterioso. È una donna di classe, elegante e sofisticata, che si muove con grazia e sicurezza nel mondo dell’alta società milanese degli anni ’50-’60. Donna di grande intelligenza e astuzia, ambiziosa e determinata, sa come ottenere ciò che vuole e non si fa scrupoli nel perseguire i suoi obiettivi. Ma nonostante la sua natura calcolatrice, la Contessa Adelaide ha anche un lato vulnerabile e sensibile, un passato doloroso e segreto che la tormenta, e cerca di nascondere le sue debolezze dietro una maschera di freddezza e di distacco. Nella fiction televisiva Adelaide è un personaggio centrale, che gioca un ruolo importante nella trama. Le sue azioni e le sue decisioni hanno un impatto significativo sulla vita degli altri personaggi, e il suo mistero e la sua ambiguità la rendono intrigante e affascinante da seguire.

Ho incontrato Vanessa, amica di lunga data, per raccontarci di Adelaide e delle difficoltà che ha affrontato per immedesimarsi in un personaggio tanto ostico quanto intrigante.

Come ti sei preparata per il ruolo di Adelaide nella soap “Il Paradiso delle Signore”?

Preparata è un parolone, in realtà ho attinto a tutta una serie di personaggi che avevo conosciuto in quell’epoca di una Milano molto trasversale che è poi quella che io conobbi da ragazzina “imitatrice”. Le Adelaidi, che allora avevano la mia età odierna, conoscenze che ho immortalato all’interno del calderone della mia memoria, ma anche personaggi appartenuti alla mitologia cinematografica e cartoonistica: la Glenn Close delle Relazioni Pericolose, ma anche quella di Crudelia Demon della Carica dei 101 o la Maggie Smith di Downton Abbey o la Meryl Streep del Diavolo veste Prada. Donne luciferine, ma anche profondamente sole nel loro carma, nel loro destino. Aggiungo anche il mio retaggio familiare, una discendenza materna aristocratica che mi ha portata, in un certo modo, a vivere un lignaggio diverso.     

Cosa ti piace di più del tuo personaggio e cosa ti piace di meno?

Amo la sua sfrontatezza di riuscire a dire sempre in faccia quello che pensa senza ipocrisie di sorta. E’ straordinaria nel suo coraggio di affrontare chiunque senza temerne le reazioni e questa per me è stata una grande lezione a cui sto lavorando per agire nello stesso modo nel mio quotidiano.

Quello che invece non mi piace di Adelaide è quando diventa ossessivo-compulsiva, ti afferra sotto la mandibola e non molla, è un po’ “ossidata” in alcuni momenti.

Cosa pensi che il pubblico possa imparare da Adelaide?

Adelaide è una maestra di vita! Donna colta, raffinata, elegante, Adelaide è over. Elargisce perle a destra e a manca. Ha la capacità della sintesi, arriva al fianco diretta, è un personaggio veramente riuscito anche se a volte può essere di una cattiveria spinta, con la determinazione di un carattere efferato e la verità “ecclesiastica” che viene porta attraverso l’utilizzo dello humour o del sarcasmo. Operazione questa da grande psichiatra che ti dice le cose più atroci utilizzando una grande ironia per fartele accettare e digerire. Adelaide è terapeutica! Come tutti i personaggi controversi è molto difficile da interpretare. Essere Adelaide è come danzare sempre sulle punte. Chiappa stretta, testa alta, non cede mai alle sdolcinature, al sentimentalismo. Una contessa della Milano bene, Adelaide è il lignaggio vero. Donna irraggiungibile pur se raggiungibilissima, anche quando cade lo fa con un’eleganza infinita. E’ struggente nella sua diversità che la rende sola, ma anche avanti rispetto tutti gli altri. Si annoia nel suo mondo perché lei è moderna: parla di aborto e di divorzio in tempi in cui non venivano puniti i delitti d’onore! Non esce di casa, ma sa tutto di tutto e di tutti. Adelaide ha il dono dell’intelligenza!    

Come ti senti nel lavorare in una soap opera rispetto ad altri progetti teatrali o cinematografici?

Ho dimestichezza con la serialità televisiva ormai da molti anni. Ho iniziato nel 1986 nel telefilm “La voglia di Vincere” con Gianni Morandi e Catherine Spaak, donna e amica meravigliosa. Da allora ho sempre alternato tutto, televisione, teatro e cinema. Il Paradiso io lo considero una daily fiction perché le soap vere e proprio sono “povere”: hanno due cavalletti, una telecamerina e tre pareti. Noi abbiamo di tutto: macchine da presa, carrelli, dolly, eccetera. Da rich movie. Il plot attinge a un alfabeto soap per recuperare le vicende passate, prendendo per mano lo spettatore ad ogni episodio. Sono i personaggi stessi che raccontano le vicende esterne a loro, ma per il resto è davvero un prodotto ad altissimo livello in tutti i sensi. Sceneggiatura, dialoghi, location, scelta degli attori protagonisti, colonna sonora, costumi: tutto di serie A. Non a Caso il Paradiso è presente in ottanta paesi del mondo. E’ di certo un’ottima operazione commerciale perché arriva ad un pubblico estremamente vario, di alto livello socio-culturale ma anche a quello più basic. Adelaide direbbe che è un esperimento sociale e per me è una grande soddisfazione arrivare nelle case e nel cuore di tanti mondi diversi.      

Cosa ti piace di più del tuo lavoro come attrice e cosa ti piace di meno?

Oramai le cose che mi piacciono meno sono tante. Per cominciare, diciamo che in Italia se hai superato i quarant’anni, di ruoli belli, di spessore, ce ne sono pochi. Mi piace poco una certa superficialità, una cognizione dogmatica di questo mestiere che a volte ti chiede di appartenere ad una categoria: teatranti con teatranti, cinematografici con cinematografici, televisivi con televisivi, un po’ c’è questa cosa. E poi per noi donne esiste ancora nel mondo dello spettacolo la difficoltà di affermare il proprio talento e il proprio valore.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

A parte “Paradiso” che è già ripartito con l’ottava stagione in onda su RAI1, riprenderemo lo spettacolo teatrale “Testimone d’Accusa” tratto dal romanzo di Agatha Christie, da cui l’omonimo film degli anni ’50 con Marlene Dietrich e Tyrone Power, con cui saremo in tournée fino a Dicembre. E poi ci sono tanti progetti di cui uno teatrale per il Paradiso delle Signore. Chissà…    

Quale la prima cosa che fai al mattino quando ti svegli e quale l’ultima prima di andare a dormire? 

La prima cosa è farmi una spremuta d’arancia, mangiare un biscotto integrale e bere il primo caffè della giornata. L’ultima prima di andare a dormire è leggere sul mio ipad le notizie del giorno appena trascorso.


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