ME & MY DOG

di Flaminia Casardi


Vengo qui ogni mattina, alle volte completamente sola, altre no.

Esco dal mio portone salgo a sinistra, passo due palazzi ed eccomi qui, a Villa Ada.

Sono di nuovo nel parco della mia infanzia, il cerchio si chiude.

Ho traslocato da due anni, prima vivevo a Vigna Clara, adesso porto a spasso Tina, una labrador nera, la Naomi Campbell dei cani. Una persona della mia famiglia che non c’è più, me l’ha lasciata in eredità. E io la amo con tutto il mio cuore. Lei non so.

Vorrei raccontare delle persone che incontro, non dei luoghi storici, per quelli ci sono i libri e gli esperti, vorrei parlare di quelli che corrono, passeggiano, caracollano, di quelli che parlano con il loro cane e di quelli che stanno con il telefonino, tenendolo come una fetta di pizza che stanno per addentare. Di vecchi soli e giovani atletici, di facce serie o allegre, di cani mansueti o feroci, pochi per fortuna, di vere bellezze e di personalità che travalicano l’aspetto fisico, qualunque esso sia, vorrei parlare della gente, a me piace la gente. Ma i cani di più!

Oggi è meno freddo così porto Tina a giocare, lei è il mio primo labrador femmina, pensavo fosse un genio, ma dopo essere stata presa in giro da tutte le padrone di cani vari, ho scoperto l’arcano: non essendo maschio, capisce gli ordini dati una volta sola, in due giorni ha capito come si chiamava, è viziata e capricciosa, ma se cambio tono, della voce allora si trasforma in una pecorella dolce e ubbidiente. Furba! Furbissima! Comunque giocare diverte anche me, uno dei giochi preferiti è andare agli attrezzi per bambini e tirare la palla attraverso i buchi o giù dallo scivolo piccolo, quando è stanca ci sediamo ad una panchina, io sopra di lei spaparanzata con tutte e quattro le zampe tese. Ed eccoli lì i pappagalli, di stupefacente bellezza, difficili da fotografare anche se mi avvicino tipo Pantera Rosa, loro hanno una vista d’aquila e volano via. Parlando con i giardinieri che curano il parco, mi hanno spiegato che sono una specie infestante, non si capisce quale sia il fenomeno migratorio che li ha spinti fin qui, adesso occupano tutte le Ville di Roma, ma non sono innocui, sono feroci. Mangiano le uova degli altri e anche i piccoli nei nidi, al loro confronto i cinghiali sembrano dei bimbi sperduti. E comunque la soluzione non si troverà…

Tina, da quel genio che è, passato il primo anno di vita, ha capito che rincorrere gli uccelli sia alquanto inutile perché irraggiungibili e quindi solo una gran perdita di tempo. Grande segno di maturità. Inutile correre dietro alle cose che non sono alla tua portata.


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