TITO

di Flaminia Casardi


Avete mai visto un giovane Retriever corrervi incontro?  Tutto sgangherato, una zampa di qua una di là, si scapicolla le orecchie al vento che vanno su e giù, seguendo il ritmo della falcata, così contento di vedervi, così senza problemi, spavaldo corre fiducioso di piacere, il bello della classe, un adolescente adorabile! Era così che Tito mi correva incontro, mi investiva per meglio dire, spesso facendomi cadere, adesso è un po’ che non lo incontro e mi manca, con Tina non si filavano per niente, un’annusata di saluto e via, figurarsi se un labrador femmina in età matura, si degna di giocare con questo esemplare scioccolone e allegrissimo. Detto ciò, i Retriever maschi quando crescono possono diventare dominanti e scontrarsi con altri maschi, con una bella dose di aggressività. Al Parco c’è una valle dove s’incontrano molti cani e loro se le danno di santa ragione, prima di essere ripresi dai giovani dogsitter che li portano a spasso.

Elena Garoni nel suo libro “Piacere di conoscerti” li liquida come bravi e buoni e perciò insignificanti, accomunando labrador e retriever in uno stesso fascio. Vorrei farle passare una giornata con Tina, labrador nero che si fa accarezzare solo quando le gira e mai comandata, ma persuasa della bontà delle argomentazioni, che in caso contrario si rischia l’immobilità a terra, una sfinge nera che non si sposta per nessun motivo, fino al momento di seguirmi a casa con il fine ultimo di fare la pappa, andatura stanca e seccata, a casa cambio completo di passo, vivace con brio! Io scherzo “Per chi è questa pappa bella?” Lei mugola festosa, se esagero “per la mamma? E ’la pappa della mamma?” allora abbaia, eh no! Il mio pranzo non si tocca, il labrador non è un cane che abbaia a vuoto, se lo fa è per una ragione precisa. Per esempio se andiamo in macchina e lei riconosce il posto, il vecchio parco, una casa, la prossimità del lago, allora si agita sul sedile posteriore e abbaia secca e ritmata, anche quando non gradisce che qualcuno si avvicini, lì c’è un suono furioso con ringhio, poi c’è l’ammonimento quando gioca con un altro cane e si rotolano, il suono è prolungato ringhiosetto ma non troppo. Nessun cane è insignificante, basta prestar loro un poco di attenzione, segnalo comunque il libro della Garoni, lei è istruttrice, veterinario e insegna Medicina Comportamentale all’Università di Parma. Il libro è molto tecnico, diviso per le varie razze, argomenta su progenitura, provenienza geografica, evoluzione, motivazioni, diciamo che non è di narrativa, piuttosto tecnico a livello di studio, comunque interessante.


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