SPIRITO D’ISLANDA
di Aurelia Cantuti Castelvetri
La domanda principale: com’è l’Islanda? Rispondo senza dubbio, bella!
Ma i canoni della bellezza islandese non sono quelli a cui noi siamo abituati. Non i cieli tersi, le temperature confortevoli, il mare azzurro, i piedi nella sabbia. Anche se poi tutto questo c’è. Solo al limite delle capacità percettive, ogni sensazione è a suo modo estrema. La sabbia è fredda e nera, il ghiacciaio è talmente grande che lo puoi solo immaginare, le onde del mare sono lunghe e potenti, il ghiaccio si appoggia e ricopre dolcemente i vulcani ormai spenti. Il magma che scorre nel sottosuolo ogni tanto erompe in furiose eruzioni e l’acqua che scorre sopra al magma scoppia nei geyser, potenti sbuffi di acqua bollente.
É un’isola piena di acqua. Le cascate imponenti, i laghi con le sorgenti calde come gli imperdibili bagni Vok, piscine fluttuanti sul lago, torrenti impetuosi e a volte imponenti piogge.
E poi ci sono gli animali: le balene, i simpatici uccelli Puffin e le pecore con il mistero che si portano appresso che pur essendo migliaia, sono sempre a gruppi di tre. E i piccoli cavalli islandesi che popolano bradi l’intera isola.
Oggi l’Islanda è di moda e sorprendentemente viene scelta da giovani e non, cambia solo la modalità del viaggio più improntato al trekking piuttosto che al confort.
Il mio viaggio si è svolto in agosto il mese più mite e soleggiato in Islanda e ci ha regalato una settimana con alcuni giorni di pieno sole tanto che gli islandesi indossavano T-shirts e mostravano la loro abbronzatura.
Ma è anche il periodo più affollato e nonostante l’Islanda sia un paese moderno e totalmente interconnesso forse non è abbastanza preparato al fenomeno del “overturism”.
Gli alberghi e i ristoranti sono all’altezza di qualsiasi esigenza di confort e qualità ma tutto va rigorosamente prenotato con molto anticipo.
Essere islandesi deve essere molto impegnativo e come dice lo scrittore Stefánsson, l’estate con le sue notti luminose può farti sentire in paradiso e l’inverno buio e freddo con le sue notti nere come la pece e senza stelle ti getta giù nell’inferno.
L’Islanda non si piega, è così da sempre. Da quando i primi abitanti l’hanno scelta come la propria patria. E solo la grande forza d’animo che a volte la nostra razza umana sa esprimere l’ha resa quello che oggi è.
Un popolo giovane proiettato al mondo esterno completamente bilingue. Come dice Silvia Cosimini importante islandista italiana, il vero pericolo è che entro poche generazioni nessuno parli più la lingua islandese soppiantata dall’inglese. Ma io sono sicura che l’orgoglio di questo popolo e l’attenzione alla propria cultura e alle proprie tradizioni salvaguarderà questa lingua unica e ricca da questo pericolo.
Se si ha tempo a disposizione vale la pena di girarla tutta, un anello di più di 1000 km, dalla graziosa e moderna capitale Reykjavik ai fiordi del nord verso il più verde sud.
Un ultimo accenno frivolo ai maglioni islandesi Lopapeysa dal classico pattern conosciuto in tutto il mondo, possono essere di vario tipo da quelli più pesanti fatti a mano che proteggono dai grandi freddi a quelli altrettanto belli più “industriali” che si possono piacevolmente indossare in città.
Lo shopping in Islanda insomma é irresistibile!
Mangerete bene, ottimo salmone, agnello, manzo e crostacei. Sublime il pane accompagnato dall’ immancabile burro. Buonissima la birra islandese fatta con una sottile e purissima acqua che sgorga dal ghiacciaio.
Ultima chicca: i letti in Islanda sono comodissimi, cuscini compresi e un dolce silenzio accompagnerà i vostri sonni.
Epilogo: l’Islanda non si può raccontare bisogna viverla. Paesaggi primordiali ti riportano alla tua appartenenza al mondo animale, l’aria tersa che ti riempie i polmoni non la troverai facilmente in altri luoghi, la forza e la grandiosità della natura ti affascinano e ti stordiscono.
Partirai con la voglia di ritornarci magari in inverno per toccare con mano la forza e il coraggio del popolo islandese.
Per i più avventurosi mi sento di consigliare pur non avendolo fatto, ma solo per aver sentito i racconti, una escursione sulle lingue del ghiacciaio che può essere fatto in motoslitta, in 4×4 o in un grande bus fuoristrada.
Per ultimo impossibile non parlare dell’aurora boreale visibile soprattuto in primavera e inizio estate. Uno dei fenomeni naturali più affascinanti della natura.
Vederla sarà il motivo che mi porterà nuovamente in Islanda terra di elfi e di trolls.
1 – Volo per Reykjavík Keflavìk con IcelandAir
2 – Cerchio d’argento: Cascate gemelle di Hraunfossar e Barnafoss. Deildartunguhver e Borgarfjordur Fjord.
3 – Trasferimento ad Akureyri proseguimento per Husavik.
4 – Escursione facoltativa in barca per l’avvistamento delle balene. DiamonCircle: lago Mývatn, cascate Dettifoss.
5 – Partenza per Eastfjords. Bagni termali di Vök.
6 – Laguna glaciale di Jökulsárlón.
7 – Parco Nazionale di Skaftafell. Canyon di Fjaorárgljúfur, Eldhraun. Arrivo a Vik.
8 – Visita di Vik, spiaggia di Reynisfjara. Skógafoss e Seljalandsfoss
9 – Fingvellir National Park, area geotermica di Geysir.
10 – Volo di rientro in Italia
Hotel più carini:
Reykjavik – Sand Hotel
Eastfjords – Fosshotel Eastfjords
ASborgir – Hotel Grimsborgir
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