PER L’AMORE E PER LA PACE: MADRE TERESA DI CALCUTTA – UN PENSIERO CHE CAMBIA IL MONDO


di Antonella Reda e Susanna Rotunno
Madre Teresa è stata una grande mistica che ha applicato la sua forza indiscutibile, la sua dedizione, non come tanti mistici allo studio e alla riflessione eremitica e isolata, no lei ha dedicato questa sua forza interna alla cura dei suoi simili delle donne, dei bambini, dei derelitti e questa è una delle applicazioni più generose del misticismo. Corrado Augias
Skopje, Macedonia. È nata qui il 27 agosto 1910 Agnese Gonxhe Bojaxhiu. Quintogenita di una numerosa prole, la mamma casalinga, il padre droghiere morto misteriosamente quando lei aveva 8 anni, lasciando la famiglia in gravi difficoltà economiche. A 10 anni Agnese frequenta la parrocchia del Sacro Cuore. La passione per l’India le nasce ascoltando gli avventurosi racconti dei missionari gesuiti in oriente. A 18 anni entra nell’ordine religioso irlandese le Suore di Loreto che operano in India. Prendendo i voti, cambia il nome di battesimo in quello di Teresa ancora un omaggio a un’altra piccola, grande santa: Teresa di Lisieux. A Calcutta il convento dove abita, la scuola dei ricchi dove insegna per quasi 20 anni, sono un’isola felice in quell’inferno di povertà ma non è questa la vita a cui era stata chiamata. L’ispirazione le viene durante un viaggio in treno per Darjeelin, il 10 settembre 1946, in un’India tormentata dalla guerra. Madre Teresa rimane impressionata da quella devastazione. “Quella notte aprii gli occhi sulla sofferenza e capii a fondo l’essenza della mia vocazione… sentivo che il Signore mi chiedeva di rinunciare alla vita tranquilla nella mia congregazione religiosa per uscire nelle strade a servire i poveri.”
E così mentre la grande anima di Ghandi guida la colonia britannica verso l’indipendenza, Suor Teresa chiede di lasciare la sua congregazione. Sembra una pazzia! Il suo Vescovo è perplesso e non concede il permesso. Suor Teresa tenta l’ultima carta e scrive a Papa Pio XII. Figurarsi, pensano in molti, se il papa aristocratico, diplomatico e chiuso nei sacri palazzi, darà ascolto a questa sconosciuta religiosa che a 36 anni vuole lasciare il convento per vivere tra i miserabili di Calcutta. Eppure l’imprevisto accade: Papa Pacelli dà fiducia alla suorina albanese e il permesso arriva. Teresa lascia le suore di Loreto e il loro abito religioso tradizionale, indossa un sari bianco orlato di blu alla maniera indiana, che diventerà il simbolo di pace in tutto il mondo. Teresa inizia tutta sola la sua missione: in tasca ha 5 rupie, poche centinaia di lire.

NELLE MANI DI DIO
“L’atteggiamento delle gerarchie cattoliche nei confronti di Madre Teresa è stato quello che hanno sempre avuto, fino a Papa Francesco, nei confronti di tutti quelli che portano alle estreme conseguenze la dottrina. L’esempio più clamoroso è quello di San Francesco il quale, prima di essere fatto santo, ha rischiato di essere considerato eretico. Con Madre Teresa l’atteggiamento è stato uguale perché il Vaticano è una grande organizzazione politica e giuridica, la Santa Sede è uno stato e tutto questo comporta dei limiti di visione teologica”. Corrado Augias
È per questa ragione che all’inizio Il Vaticano non vedeva di buon occhio questa suora che si autodefiniva “una matita nelle mani di Dio”, ma alla fine anche le alte gerarchie romane si arresero. In madre Teresa avevano trovato una delle migliori paladine della fede in Cristo, quella che insegnava a toccare con mano la povertà vera e a toccare in India gli intoccabili come già aveva insegnato il Mahatma Gandhi.

IL NOBEL
Questa donna minuta di origine albanese, questa credente tormentata per una complessa accettazione della fede e che cercò sempre il nascondimento, fu suo malgrado proiettata sotto i riflettori del mondo fino al Nobel per la Pace. 11 Dicembre 1979: l’aula dell’accademia norvegese è gremita di personalità. Madre Teresa ritira il premio: un diploma e una medaglia d’oro. Un lungo applauso la incoraggia, lei visibilmente emozionata congiunge le mani in segno di umiltà. Come spesso accaduto nonostante un discorso scritto, parla a braccio … “Sono certa che nelle nostre famiglie e nelle nostre case forse non siamo affamati di un pezzo di pane ma forse c’è qualcuno che non è amato, non è protetto ed è dimenticato … l’amore inizia nella nostra casa”. Rifiuta di partecipare al tradizionale banchetto e chiede che il premio in danaro sia destinato ai poveri di Calcutta, che avrebbero potuto essere sfamati per un intero anno. A proposito della sua popolarità Madre Teresa la considera un sacrificio e con una sottile ironia, affermava di aver fatto un contratto con il Buon Signore: “per ogni foto che mi scattate un’anima andrà in Paradiso. Oggi il Purgatorio si è svuotato!”

IL MESSAGGIO
Roma 1997. È l’ultimo viaggio di Teresa, dove Papa Wojtyla la accoglie con queste parole: “percorrendo infaticabile le strade del mondo intero Madre Teresa ha segnato la storia del nostro secolo, ha difeso con coraggio la vita, ha servito ogni essere umano difendendone sempre la dignità e il rispetto. Ha fatto sentire agli sconfitti della vita, la tenerezza di Dio. Il messaggio di pace di Madre Teresa e il suo insegnamento, che lei ci ha dato curando soprattutto donne e bambini, con l’andare del tempo e con la distruzione di alcuni stati, è sempre più attuale. Davanti ai nostri occhi appare un mondo che continua ad essere colpito dalla guerra e segnato da conflitti che rinnegano la dignità umana e il rispetto fra le genti. Quel messaggio continua ad essere di una spaventosa attualità “Dacci la pace o Signore, fa che le armi siano inutili in questo mondo meraviglioso”
PREGHIERA PER LA PACE
5 settembre 1997, Madre Teresa muore. Il giorno dei funerali di la città di Calcutta si bloccò per un addio che durò 5 giorni, mezzo milione di Indiani si misero in fila e visitarono quel piccolo corpo imbalsamato, coperto dal Sari bianco e blu, ed esposto per 3 giorni nella chiesa cattolica di San Tommaso. Il mattino dei funerali di stato nelle strade transennate con le canne di bambù, si contarono altri 250 mila indiani intorno al carro che trasportava la Santa dei poveri. Oggi tutto questo sembra molto lontano eppure le parole di madre Teresa sono sempre presenti e vive come la preghiera della pace che volle regalare al mondo.
O signore concedici di servire i nostri fratelli che vivono e muoiono poveri e affamati in tutto il mondo … attraverso le nostre mani dona loro oggi il pane quotidiano mediante la comprensione e l’amore, la pace e la gioia … Signore fa che possa arrecare conforto piuttosto che essere confortata, che io comprenda piuttosto che essere compresa, che io ami piuttosto che essere amata poiché è dimenticando sé stessi che si trova, è perdonando che si è perdonati … Amen
È stata proclamata Beata da papa Giovanni Paolo II, il 19 ottobre 2003 e Santa da Papa Francesco nel 2016.

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