PAYPAY

di Flaminia Casardi


Oggi il cielo è leggermente coperto, il sole va e viene, cammino con Tina intorno al laghetto delle tartarughe, la superficie vista da una certa angolazione si presenta opaca, limacciosa, sporca, mentre vista dalla panchina dove sono seduta, sembra pulita e brillante. Dipende da come la si guarda. C’era una canzoncina, vi ricordate? “Dipende da che dipendeee”. Dall’ottica di riferimento, dal punto di vista personale di chi guarda. Prendiamo Paypay, la padrona, campionessa di canottaggio, tipa tosta, presenta la sua cagnetta come aggressiva, nervosa, ferocetta. Ovviamente, data la piccola taglia, non è un cane che spaventa, l’unica situazione che potrebbe sembrare blandamente pericolosa, è quando insegue i ciclisti abbaiandogli contro. Se questi è un grullo e cade, magari si fa anche male. Paypay è una bastardina nera, molto carina, pelosetta e aggraziata, il suo compito sarebbe, ahimè, di rimpiazzare il cagnolino precedente, adorato dalla sua padrona e da tutta la famiglia. Arduo compito! Maggie era affabile, tenera, socievole, buffa, mentre lei è timida e diffidente. Da me si lascia carezzare dopo molte moine; la sua postura è in stato di allerta, ma alla fine cede e mi lascia fare. Quindi è un cagnetto aggressivo o no? Dipende…

Qui al Parco potrei scrivere un’enciclopedia degli umani per catalogare i tipi diversi che corrono o passeggiano, dipende anche qui da come li si guarda. Alcuni francamente mi preoccupano: di età avanzata, sudati, affranti, caracollano come possono e di solito appaiono solamente la domenica e già questo non è salutare. Durante una corsa di beneficenza ne ho visti un paio così provati, da sperare che all’arrivo ci fosse un medico, pronto per qualsiasi problema.

Rimango seduta all’ombra degli alberi, Tina sdraiata comoda sul prato fresco, ogni tanto mi guarda, penserà “ma questi umani non hanno l’aria di divertirsi tanto, quando noi cani giochiamo a inseguirci e corriamo a rotta di collo, ce la godiamo molto di più”. Come darle torto? Ma potrei anche risponderle: dipende!


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