PARLANE CON ALE – QUALCHE CONSIGLIO PER VIVERE MEGLIO

di Alessandra Mattirolo


Cara Ale, sono una donna che ha passato i 60. Da giovane sono stata carina, anzi sexy, come mi dicevano in molti. Ho avuto tanti corteggiatori e un buon successo personale. Da ragazza ho frequentato tanti uomini, non solo “fidanzati” ma anche amici o colleghi di lavoro diventati poi amici.  Non sono mai stata una donna superficiale e gli scambi con l’altro sesso non erano basati necessariamente sull’attrazione fisica. Almeno così credevo. Oggi, malgrado sia sposata e madre di figli maschi, mi manca la compagnia maschile.  Vedo solo i mariti delle amiche e i miei rapporti con i colleghi di lavoro sono confinati delle stanze d’ufficio. Ho pochi amici single ma quei pochi sono più che altro a caccia di giovani donne che poi spesso li deludono. Da giovane pensavo che l’amicizia tra i sessi avesse anche un contenuto diverso da quello prettamente ormonale. Mi sbagliavo? Mi sembra di essere diventata trasparente allo sguardo maschile solo perché non sono più giovane. Secondo te devo rassegnarmi e basta?

Perdonami lo sfogo, mi chiamo Viola

Cara Viola, le tue osservazioni hanno un fondo indiscutibile di verità.  Sull’amicizia tra i sessi si è sempre discusso. Alcuni la ritengono naturale e possibile, altri invece pensano che sia solo secondaria ad una attrazione fisica. Da giovani i due piani si confondono o si integrano ma da donne adulte l’approccio con l’altro sesso diventa molto più difficile e raro.

Non parlo ovviamente dei “vecchi amici” con cui ci si frequenta da sempre ma diventa complicato farne di nuovi. Passata la freschezza degli anni giovanili gli sguardi degli uomini non si fermano facilmente sui capelli bianchi e le rughe. Che fare?  Prima di tutto e ça va sans dire aver cura di sè, tenersi in forma, non lasciarsi andare. Ma soprattutto alla tua età è lo “spirito” che va allenato di più. Dimenticati l’approccio immediato, ma una valida conversazione, un buon senso dell’umorismo, un atteggiamento positivo destano interesse a volte più di un bel viso fresco. Molto sta in come ci si sente. Oltre i 60 bisogna lasciare a casa i problemi di autostima, dimenticare la timidezza, essere assertivi con grazia. E’ vero che fa un po’ tristezza non essere più notate ma in compenso ci si sente più libere, assolte dalla fatica di compiacere. A me fanno più tristezza gli uomini anziani a caccia di ragazzine, anche se qualche volta beccano la preda.

Cara Ale,

Ogni volta che leggo le riflessioni di una donna sul tema dei rapporti uomo-donna torno a pensare che tutto cambia con il tempo, meno il cuore delle donne. Ho detto “il cuore delle donne”, non le donne tout-court, che continuano a essere complessivamente migliori degli uomini: più pratiche; più veloci nel valutare le opportunità e le criticità della vita; più concrete, più coraggiose, portatrici di infiniti talenti. Purtroppo per loro, però, quando hanno a che fare con l’amore, il cervello che le guida saggiamente in ogni altra circostanza si disconnette e a decidere l’Azione è il Cuore. Che è sempre lo stesso, dalla notte dei tempi, immutato e immutabile fino all’autolesionismo. C’è sicuramente una spiegazione scientifica per questo scollamento dalla realtà che porta una donna -non importa l’età, la cultura, il censo, la provenienza geografica- a decidere più col sentimento che con la ragione. Non la conosco… ma ho chiari gli effetti. Per cui ti chiedo: se sei un padre di figlie, come le educhi alla razionalità? O conviene rassegnarsi al fatto che non possono venire protette dalla loro natura di sognatrici?

Marco

Caro Marco le donne, io credo, scelgono con il cuore quando la decisione spetta al cuore e forse è giusto così.  Sottomettere il cuore alla ragione, potrebbe essere una perdita. Io credo, visto che sei padre di figlie femmine, che ti riferisci alle storie sbagliate, quando si capisce con la ragione che la relazione fa male ma non si riesce a lasciarsela alle spalle. Dalla notte dei tempi, tu dici, le reazioni femminili sono sempre le medesime immutabili fino all’autolesionismo. Io penso invece che molto sia cambiato e che continui a cambiare man mano che le donne acquistano maggior sicurezza nel lavoro e nella vita sociale. Se una donna viene lasciata o maltrattata si dispera ma l’uomo può arrivare a uccidere, perdendo lui si, la ragione. Per esperienza so che di fronte al sogno infranto, la donna in genere se ne fa una ragione, magari con tempi lunghi, con molta sofferenza ma ne viene fuori. Proteggere una natura sognatrice sarebbe un peccato. Non sempre i sogni devono trasformarsi in incubi.

Cara Ale,

Non so come comportarmi con mia figlia. Ha 24 anni, studia con profitto storia dell’arte alla Sapienza e da ormai cinque anni è in una relazione stabile con un uomo di cinquant’anni. Lui lavora nel cinema come si lavora nel cinema a Roma, con alti e bassi, periodi di lavoro e periodi di magra, ma comunque senza prospettive esaltanti. Lei dice di amarlo e una parte di me si è rassegnata all’idea che continueranno a stare insieme. Ma un’altra parte di me continua a ribellarsi all’idea che mia figlia finisca per fare la badante di un uomo molto più vecchio di lei senza aver vissuto appieno la sua giovinezza. 

Cosa ne pensi?

Pietro

Caro Pietro come corri! Pensi già al momento in cui il fidanzato di tua figlia diventerà un vecchio bisognoso di badante? A 24 anni si sperimenta.  Mi è capitato più volte di ascoltare, negli ultimi tempi, ragazze che si innamorano di uomini ben più adulti di loro. Le spiegazioni potrebbero essere tante. Quella che mi è stata data, da alcune di loro, è che i ragazzi della loro età sono troppo infantili, poco interessanti, pieni di insicurezze. Oppure, viene da pensare, che queste giovani siano alla ricerca di una figura paterna. Lei saprà meglio di me quale è il suo rapporto con sua figlia e che tipo di figura maschile rappresenti per lei.  Mi sembra comunque chiaro che questo rapporto non vada ostacolato. Otterrebbe probabilmente l’effetto contrario. Continui invece a mantenere un dialogo aperto con lei, le proponga ogni tanto qualcosa di piacevole da fare insieme.

Per il resto c’è solo da attendere. A preoccuparmi sono di più gli uomini che si legano a ragazze così giovani. Sono loro, molto spesso, quelli che hanno bisogno di rassicurazioni, quelli incapaci di un confronto alla pari. Se fosse così vedrà che sua figlia, crescendo, saprà riconoscere chi ha vicino e fare la scelta che più le si addice.

© PAOLO CARDONI

mail: alessandramattirolo@womenlife.it