MOMMY MAKEOVER

di Carlo Gasperoni


L’influenza dei media si fa sentire in tutti campi. Così è sorto un nuovo termine usato dai media e sempre più sentito: il Mommy Makeover. Di che si tratta? Con la gravidanza il corpo della donna subisce notevoli cambiamenti. Dopo il parto il desiderio generale è di tornare al corpo di prima, che era cresciuto e maturato in un certo modo, il corpo cui si era abituati. Gli interventi che si utilizzano per ripristinare la situazione di prima prendono il nome appunto, di Mommy Makeover.

Ogni donna davanti allo specchio si scruta, e prende conoscenza delle proprie fattezze. Si può piacere oppure no, e se non si piace sa che può fare tante cose per migliorare il proprio corpo ricorrendo alla chirurgia estetica o alla più leggera medicina estetica. Ma dopo la gravidanza, con la quale il corpo cambia, vedersi diverse può essere molto deprimente. Il ritorno alla attività fisica, camminare, andare in palestra, usare prodotti a base di acido glicolico che aiutano a ripristinare il collagene della pelle combattendo le smagliature, così come l’utilizzo dei trattamenti con radiofrequenza, che anche essi compattano la pelle, aiutano senz’altro a ritornare in forma. Tuttavia non si può sperare di fare veri miracoli, e allora ci si può rivolgere al chirurgo plastico per ottenere quello che pur con forza di volontà e dedizione non si è potuto ottenere.

Il seno e l’addome sono le due parti del corpo più sformate dalla gravidanza e dall’allattamento. Cosa può fare il chirurgo plastico per migliorare seno e addome? L’addome generalmente rimane troppo abbondante e questo per due ordini di fattori: la pelle che non ce la fa a tornare della tonicità precedente alla gravidanza e il rilasciamento muscolare conseguente più che altro alla perdita di elasticità delle fasce muscolari che avvolgono i muscoli e li tengono vicini. Questo rilasciamento è il responsabile della forma non più piatta dell’addome. Quello che si può fare per la pelle senza chirurgia è piuttosto limitato. La si può rendere più elastica, come già detto, però quando è troppa ne va asportata l’eccedenza. Per quanto riguarda la parete muscolare, occorre riavvicinare i muscoli che si sono allontanati per la spinta subita per tutti i mesi della gravidanza dando luogo a quella che in medicina viede chiamata diastasi muscolare, e chiudere eventuali ernie. Per fare questo si procede con una addominoplastica. Con questa tecnica si rimuove l’eccesso di pelle fra ombelico e pube e si fa anche la plastica muscolare che ripristina la forma a clessidra dell’addome e permette di riportare i muscoli addominali alla loro naturale posizione e funzione. Quindi non solo estetica ma riequilibrio della colonna vertebrale la cui posizione è alterata dalla mancanza di una giusta tonicità della parte anteriore del tronco, e è pertanto responsabile di tanti mal di schiena.

Con la gravidanza il seno subisce variazioni che possono essere anche importanti. La perdita di volume va compensata con protesi e il calo viene corretto con l’intervento di mastopessi. Se coesistono mancanza di volume e calo si fa la cosiddetta mastopessi con protesi. Le tecniche più usate per tirare su il seno sono quella a T invertita, ovvero che lascia cicatrici a T invertita (ovvero ad ancora) e la tecnica a “J” anche detta a virgola perché lascia nel polo inferiore della mammella una cicatrice come se fosse una virgola. Il vantaggio di questa rispetto alla T invertita è che le cicatrici sono più corte e che non si vedono nella scollatura come nel caso della T. Questa tecnica richiede dimestichezza ed esperienza da parte del chirurgo e per questo è poco diffusa fra i chirurghi meno esperti, mentre la tecnica a T invertita è più facile perché è un intervento progettabile con un disegno semplicemente geometrico.


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