LA MODA TRA LE DUE GUERRE

di Cinzia Gordiani
La grande crisi del 29 dovuta al crollo della Borsa determinò un cambiamento radicale nella Moda spegnendo così l’euforia degli anni 20. Le Flappers con le loro gonne corte e le frange divennero fuori moda. Tornarono linee femminili e morbide e il punto vita si riposizionò alla sua altezza naturale. Le gonne si allungarono svasandosi sul fondo, si affermarono i colori neutri e pastello. Le spalle divennero più importanti ed i pantaloni furono disegnati appositamente per le donne, sostituendo quelli dei mariti utilizzati nel periodo della guerra.
E’ in questi anni che Elsa Schiaparelli disegna la gonna pantalone che la tennista Lilì Alvarez indosserà al Roland Garros a Parigi nel 1931, creando grande scalpore nelle tribune.
Nasce la moda dei cappelli a falde larghe, dei berretti sportivi e degli occhiali eleganti. Con l’avvento della produzione delle fibre sintetiche, della seta artificiale e del nylon, la moda diventa alla portata di tutti.
Madame Vionette inventa l’abito tagliato sbieco e vestiti sottoveste simili a quelli delle Dee greche, ornati da pellicce di ogni genere che oggi farebbero rabbrividire gli animalisti. L’avvento del sonoro rivoluziona il cinema e arriva un nuovo modo di interpretare i film. La gestualità lascia il posto alla vera recitazione.
Le nuove influencer sono le dive di Hollywood, imitate da tutto il mondo femminile. Una icona di questo periodo è Marlene Dietrich, tedesca naturalizzata statunitense. Esordisce come cantante a Berlino per poi passare al cinema già al tempo del muto. E’ la prima ad indossare abiti maschili.

Durante la seconda guerra mondiale, cantando la celebre canzone Lili Marlene, intrattiene al fronte le truppe americane collaborando così con il governo degli Stati Uniti.

Sua grande rivale è Greta Garbo “la Divina”, svedese naturalizzata americana. Anche Lei inizia la sua carriera di attrice con il cinema muto per passare poi al sonoro.

Ama vestire con abiti di stile maschile, sportivi e comodi, con cravatte e tailleur pantalone. Dotata di grande fascino, schiva e riservata, ha interpretato ruoli misteriosi e sensuali di cui Mata Hari è il più celebre.
Rimasta single, diviene vittima di molti pettegolezzi per le sue amicizie particolari, soprattutto per il legame con Mimi Pollak e con la poetessa Mercedes da Costa. Lascia le scene a soli 36 anni per ritirarsi definitivamente a vita privata.

Altra grande star di quegli anni è Ginger Rogers, partner inimitabile di Fred Astair, che ballando volteggia in splendidi abiti di schiffon, piume e strass facendo sognare le ragazze dell’epoca.

Dotata di una prorompente sensualità e bellezza la “Bomba platino” Jean Harlow viene imitata da tutte le donne dell’epoca. Anni dopo anche Marilyn Monroe si ispirerà a Lei.
Max Factor crea per Lei un look rivoluzionario e moderno: capelli platino, sopracciglia sottili, ciglia lunghissime e rossetto rosso con la bocca a forma di cuore.

La Harlow predilige abiti sottoveste di colore bianco e taglio sbieco, molto scollati che valorizzano il suo décolleté.
Il destino non le è amico. Muore a soli 26 anni a causa di una nefrite trascurata.
Ultima, ma solo in ordine cronologico, è Katharine Hepburn, bella, volitiva e indimenticabile compagna di lavoro e anche di vita di Spencer Tracy.

Veste, al contrario delle altre, in modo semplice. Usa maglioncini a collo alto e camicette, tailleur maschili con pantaloni larghi e fa dei pantaloni palazzo a vita alta il suo stile personale. Li indossa, trasformati in capi eleganti, anche nelle serate mondane, come sul red carpet nella notte degli Oscar.
Concludendo questo periodo della Moda è stato particolarmente vivo e si avvicina molto ai tempi attuali. E’ di ispirazione a molti stilisti di oggi, tanto che proprio nel 2024 sono riapparsi i blazer con importanti spalle larghe. Una ulteriore conferma della presenza nella moda dei corsi e dei ricorsi.
cinziagordiani@womenlife.it