LA MODA NEGLI ANNI 50 E LE SUE MUSE ISPIRATRICI

di Cinzia Gordiani
Finita la guerra e col ritorno alla gioia di vivere la Moda si allontana definitivamente dalla austera funzionalità del periodo bellico.
Le donne tornano ad essere belle e seducenti e Christian Dior presenta nel 1947 la collezione “New Look” che le renderà certe della propria femminilità esaltando le loro curve, la vita stretta, il volume sui fianchi ed evidenziando il seno.
Le linee degli abiti sono aderenti, le gonne lunghe sotto il ginocchio e svasate.
Gli accessori assumono un ruolo indispensabile: collane di perle, cappelli a falda larga con occhiali e guanti colorati linea “cat-eye”. Nel trucco si inseriscono ciglia finte, eye liner, sopracciglia definite e labbra rosse. I tacchi alti caratterizzano le scarpe.
Questo è il momento di Jane Mortenson Baker universalmente conosciuta come Marilyn Monroe.
Col suo inconfondibile taglio di capelli biondo platino, il rossetto rosso ed i vestiti aderenti e scollati ha segnato un’epoca.
Sarà sempre ricordata nel film “Quando la moglie è in vacanza”, con il vestito da cocktail bianco plissè svolazzante sulla grata della Metro e disegnato dal costumista Travilla.

Ma certamente l’abito più imitato è in assoluto quello di raso rosa shocking, con bustino e grande fiocco dietro, indossato nel film “I diamanti sono i migliori amici di una ragazza”.

Mentre il vestito di cristalli scintillanti effetto nudo, che portò cantando la canzone Happy birthday my President al compleanno di John Kennedy, è indimenticabile ed è questo l’abito scandalo che la rese immortale e che è stato recentemente acquistato per la cifra esorbitante di quattro milioni di dollari.

La Moda degli anni 50 non prevedeva solo abiti eleganti ma era anche composta da capi casual: aderenti capri pants lunghi sotto il ginocchio, gonne a ruota, maglioni a collo alto che divennero popolari grazie a Audrey Hepburn, indimenticabile nel suo tubino nero nel film ”Colazione da Tiffany”

e negli abiti disegnati per Lei dall’amico stilista Hubert de Givency per il film Sabrina.

Il suo look con la pettinatura a caschetto alla garconne, con i pantaloni pied-de-poule, con camicetta annodata in vita, con mocassini e foulard con occhiali e guanti neri ha incantato e conquistato le donne di quegli anni.

Grace Kelly, soprannominata da Alfred Hitchcock “ghiaccio bollente”, impersona la classe unita all’eleganza, con le sue mise mai troppo cariche che ne hanno fatto l’ambasciatrice della moda americana in Europa.

Indossava l’intramontabile giro di perle, abiti con scollature semplici, vita segnata, borsa di Hermes che poi prese il suo nome, guantini bianchi e foulard annodati in svariati modi.
Il suo abito nuziale disegnato da Helen Rose è stato in assoluto il più copiato.


La sua costumista Edith Head soleva dire: “c’è chi ha bisogno di lustrini e chi no”, per sottolineare la classe di Grace che non andrà mai fuori moda.

Elisabeth Taylor, la diva dagli occhi viola, è stata una delle star più durature di Hollywood. Sposata otto volte, adorava i gioielli costosi dei quali possedeva una collezione di splendide parure.
Il suo Look si è evoluto dal New look degli anni cinquanta agli abiti trapezio dei sessanta ed a quelli vistosi degli anni ottanta, realizzati con spalle importanti in tessuti taffetà, seguiti poi da

caftani ricamati con profonde scollature e sempre accompagnati da favolosi gioielli e trucco importante.

BB al secolo Brigitte Bardot, è l’icona ribelle, la cui influenza è stata grande nel mondo della moda e della rivoluzione sessuale degli anni dal cinquanta al settanta.

Dotata di una bellezza sfrontata e di grande personalità era solita indossare nei film gli abiti che sceglieva personalmente e che utilizzava nella vita.
Vestiti vaporosi e stretti in vita con gonne a ruota, scolli che lasciavano le spalle scoperte, pantaloni a sigaretta, il tutto a piedi scalzi o con ballerine che Repetto disegnò per Lei.
Tubini femminili per le occasioni eleganti e l’indimenticabile pettinatura con chignon spettinato chiamato “choucroute”.
La sua frangia, le bandane ed i grandi cappelli fecero tendenza a Saint Tropez che divenne, grazie a lei, il centro della mondanità in quel periodo.

La sua sensualità insolente da bomba atomica, esplode quando si fa fotografare con un Bikini (nome che deriva dalle omonime isole teatro di esperimenti nucleari) ridottissimo e quindi esplosivo per quei tempi.

Donna libera, precorritrice dei tempi moderni, attivista animalista, con il suo look attuale ancora oggi rappresenta uno stile spontaneo e autentico, musa indiscussa dei tre decenni cinquanta, sessanta e settanta, impersona la libertà, l’esuberanza e l’emancipazione femminile.
cinziagordiani@womenlife.it