IL NASO BRUTTO
di Carlo Gasperoni
Si respira bene con un naso brutto? La forma del naso ha delle importanti implicazioni nella fisiologia della respirazione. I vari organi del corpo umano sono collegati non solo per contiguità, ma anche a distanza. La colonna d’aria che transita nel naso per raggiungere il polmone funge da collegamento in maniera molto speciale. Il polmone deve riempirsi con un piccolo sforzo, ovvero l’aria deve arrivare con una certa difficoltà quando la gabbia toracica si dilata durante l’ispirazione. Questo è fondamentale per una corretta circolazione del sangue che passa nel polmone per arrivare al cuore, perché la pressione negativa necessaria per far arrivare aria ai polmoni, risucchia il sangue nei polmoni. Ebbene, nel naso c’è una valvola che è fondamentale per esercitare la giusta resistenza al passaggio dell’aria. Si chiama Valvola di Mink e si trova fra le ossa nasali e la punta del naso. Le persone che hanno un naso troppo affilato le cui cavità hanno una forma ad arco gotico e quelle che hanno un naso schiacciato, le cui cavità hanno una forma più ad arco romanico non hanno una forma che permetta una adeguata resistenza al passaggio dell’aria a livello della Valvola di Mink. Nel naso schiacciato passa troppo facilmente e in quello affilato con eccessiva difficoltà e fra l’altro queste fattezze li rendono spesso brutti. Il naso bello presenta invece i giusti rapporti a livello della valvola, permettendo un giusto flusso dell’aria diretta al polmone. Quindi anche se non necessariamente un naso brutto rende difficile la respirazione, si può affermare che il naso bello certamente costituisce la premessa ideale perché avvenga correttamente.
L’angolo che il naso forma col labbro deve essere leggermente aperto così da incanalare l’aria all’interno con la giusta direzione, mentre se la punta è troppo scesa o troppo per l’insù questa entra facendo dei vortici che non sono corretti. Quindi ci risiamo: il profilo con un angolo intorno ai cento gradi oltre ad essere gradevole è anche funzionalmente giusto.
Anche altre componenti del naso sono importanti, ad esempio il setto che non deve essere deviato perché rilevante sia esteticamente che funzionalmente; e poi i turbinati che se ipertrofici bloccano il passaggio dell’aria, così come altri particolari anatomici, più difficili da spiegare perché molto tecnici.
Quindi la conclusione è ovvia: con ogni probabilità un naso bello permette una buona respirazione. Con una rinoplastica, che se comprende il setto prende il nome di rinosettoplastica, si prendono due piccioni con una fava: si ristabilisce una corretta respirazione e si diventa più belli. Ovviamente se il chirurgo è capace può ottenere un certo tipo di risultati funzionali, ma se contemporaneamente, ha una buona sensibilità artistica può rendere felici i pazienti soddisfacendo le loro aspettative.
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