LE INFLUENCER DA CLEOPATRA A ELISABETTA TUDOR
di Cinzia Gordiani
La Moda da sempre influenza la società, l’economia, la cultura ed è un importante mezzo di espressione e di comunicazione, per questo, nonostante lo scorrere dei tempi, puntualmente, la fonte di ispirazione dei grandi stilisti si è rivolta al passato. In quanto da sempre, l’abbigliamento – anche nelle antiche civiltà – è stato un mezzo di identificazione delle classi sociali e politiche.
Gli antichi Egizi, ad esempio, vestivano con tuniche di lino pieghettato, bianche e trasparenti che seguivano le forme del corpo. Inventori di cosmetici e maestri orafi crearono gioielli che sono stati fonte di ispirazione fino ai nostri giorni dei più famosi gioiellieri.
Icona del periodo fu Cleopatra, non bella come è stata sempre descritta ma minuta, con forti lineamenti ed un naso prominente, aveva una non comune intelligenza ed istruzione. Era anche dotata di una voce ipnotica e di un fascino straordinario che usò sempre come arma politica.
L’influenza dell’Antico Egitto, “Egittomania”, arriverà con la scoperta della tomba di Tutankhamon(1922) e del busto di Nefertiti (1923) e condizionerà la Moda, l’Arte e l’Architettura di quegli anni.
Nel Medio Evo l’abbigliamento continuò ad essere il mezzo attraverso il quale i nobili mostravano il loro status sociale inserendo sovente gli stemmi del proprio casato negli abiti. I colori accesi erano prerogativa degli abiti nobiliari a causa dell’alto costo dei colori, mentre gli abiti della plebe erano fatti con pesanti tele di color grigio o marrone.
Andando avanti negli anni si giunge poi al Rinascimento. Anche in quel periodo ci sono state donne che hanno influenzato la Moda ed il Costume. Tra esse un grande risalto ebbe Caterina de’ Medici che ha il merito di aver cambiato la condizione della donna quando, nel 1547, iniziò ad occupare posizioni di potere in Francia, inizialmente quale regina consorte e in seguito quale reggente.
Dotata di una forte personalità, introdusse importanti innovazioni. Indossò al suo matrimonio con Enrico II scarpe con tacchi di 7 centimetri per apparire più alta, ripristinò l’uso del profumo, inventò la sella all’amazzone e le mutande per cavalcare.
Ridiede vita al corsetto, che era comparso nell’antica Creta, facendolo diventare un capo di biancheria da indossare sotto i vestiti per assottigliare la vita e dare slancio alla figura. Capo che venne subito adottato dalle dame di corte. Rimasta vedova indossò sempre abiti neri in contrasto col colore bianco usato nel lutto dalle regine.
Lucrezia Borgia, una delle figure più controverse ed affascinanti del Rinascimento, ricordata come cospiratrice ed avvelenatrice, dotata di grande cultura e di bell’aspetto, usava fermare con un gioiello sulla fronte – che si dice fosse troppo alta – i biondi capelli che portava sciolti.
Il suo guardaroba era composto da un centinaio di abiti in pregiati tessuti, nei colori rosso vivo, nero, azzurro e bianco con ricami oro.
Usava maniche e colli staccabili dai vestiti preziosamente ricamati, allo scopo di facilitarne la pulizia.
Aveva una collezione di guanti, ventagli e soprattutto scarpe da far impallidire la Carrie di Sex in the city, tra queste le “Tapine”, calzature riprese dall’antica Roma, fatte di legno o sughero che venivano indossate per proteggersi dal fango.
Isabella d’Este, colta influencer dell’epoca, grazie al suo stile raffinato veniva imitata dalle nobildonne sue coeve, ma divenne anche punto di riferimento nell’abbigliamento delle regine di Francia e Spagna.
Era abile nel disegnare i propri abiti ed inventò anche pettinature, la più celebre delle quali è la “Capigliara” formata da ciocche posticce di capelli veri (antenate delle odierne extensions) intrecciate con perle e gioielli. E si cimentò anche nella sperimentazione di nuovi profumi.
In sovrappeso ma aggraziata, fu sempre in competizione con la cognata Lucrezia Borgia, con la quale contese in eleganza, nel mecenatismo, nei lussuosi banchetti e, non ultimo, per l’amore del proprio marito.
Elisabetta I Tudor, conosceva molto bene il potere comunicativo della Moda e se ne è servita per creare la sua immagine di regalità, potere e legittimità.
Il lusso ostentato fu l’arma attraverso la quale esprimeva la propria immagine quasi divina. Gli abiti, rigidi e austeri, somigliavano alle armature militari. Rifiutando una immagine femminile, appariva forte e determinata ma soprattutto indipendente e libera dal dovere di avere un uomo accanto. Per questo fu chiamata la Regina Vergine.
Utilizzava un cosmetico a base di piombo (biacca) per nascondere le cicatrici del vaiolo, tanto da intossicarsi e perdere per questo i capelli. Risolse il problema indossando parrucche di un eccessivo color rosso fuoco.
Vestiva di bianco come a rappresentare la propria purezza ma anche di nero per simboleggiare la propria forza. Esprimeva potere e carisma attraverso i colori dei suoi abiti e i gioielli appariscenti.
Osservando le immagini degli abiti di queste celebri donne e alcune collezioni di Valentino, Chloé, Vivienne Westwood e Dolce e Gabbana, notiamo come il loro stile, ricco e ridondante, ha influenzato la Moda moderna.
Concludendo, la Moda si modifica e si alterna nelle epoche mutando attraverso le guerre, le rivoluzioni e l’emancipazione femminile.
cinziagordiani@womenlife.it