GIUSTIZIA E GIUSTIZIALISMO

di Alessandro Servoli


Gli avvenimenti di questi giorni, il caso Liguria , ha riacceso in me il bisogno di esternare, ancora una volta, il disappunto che reputo violazione delle libertà democratiche sul comportamento a tempo di certa magistratura nei confronti della politica e degli uomini che la esercitano, qualsiasi sia la loro appartenenza.

Il garantismo, prima regola democratica, viene,costantemente,messo in cantina da chi dovrebbe averne l’uso per ruolo di appartenenza; si proiettano stralci di intercettazioni, si distribuiscono broiacci a rate a giornali e televisioni, si parla in essi di corruzione,mafia, appalti, elaborati tra loro come in una centrifuga.

Ovviamente,tutto questo si trasforma in terreno fertile per i giustizialisti del momento, di sinistra se il malcapitato è di destra e viceversa.

Nel caso Liguria, si assiste,ancora una volta, alla giustizia del giorno dopo che vede,dopo l’ incriminazione del primo attore,il susseguirsi di uomini nuovi,a catena.

Questo sistema di comunicare da parte delle procure e’ finalizzato ad arricchire e dare forza all’ipotesi accusatoria e, al tempo stesso,a creare ansie e senso di disgusto nell’opinione pubblica con un duplice effetto, profondamente negativo agli occhi del popolo che legge e fortemente destabilizzante del personaggio colpito,tanto da indurre,com’è avvenuto in molti casi pregressi, anche al suicidio.

Chi non ricorda le operazioni messe in atto dal pool di Mani Pulite?

Ancora oggi,nel caso Liguria, si assiste, a distanza di decenni, al medesimo teatrino di giustizieri e di una folta schiera di giustizialisti pronti ad impugnare i forconi sulle piazze e le sceneggiate dai banchi del Parlamento invocando dimissioni e nuove elezioni.

Fin quando questa macchina del fango sarà lo strumento primo di indagine,non ci sarà spazio, come le regole democratiche richiedono, di concedere a tutti la possibilità di dimostrare la propria innocenza partendo dal sacrosanto principio della presunzione di innocenza.

In questa ormai consumata storia tutta italiana,in questo dualismo tra politica e magistratura che , guarda caso , si riaccende sempre poco prima di una scadenza elettorale, viene spontaneo chiedersi per quanto tempo ancora questa nazione vedrà messa in secondo piano la democrazia dei diritti sacri per tutti a vantaggio del gioco di potere di pochi ?

Da decenni certa magistratura tiene sotto scacco la politica e continua a farlo perché la qualità dei politici è tanto impreparata da essere succube, subalterna,priva di spina dorsale, sottona ,per dirlo alla romana .

Se anche questa volta il primo attore in causa si dimetterà da governatore della Liguria, prima ancora che gli sia riconosciuta la colpevolezza del suo agire, sarà la politica a perdere, nuovamente, lo scettro del comando e nuove vicende torneranno a colorire le pagine dei giornali.

Se invece rimarrà nel suo incarico, nel caso in cui risulterà colpevole assisteremo al trionfo della giustizia se, al contrario, risulterà innocente,per la prima volta, da molti anni a questa parte,assisteremo al trionfo della politica e della democrazia.

Per ultimo voglio aggiungere due fattori importanti che troppo spesso vengono,volutamente sottaciuti perché troppo scomodi da evidenziare;

Primo: il fermo amministrativo,il blocco della macchina economica legata alla conduzione pubblica di una regione conseguente alla destituzione dell’apparato politico, quanti e quali danni provoca sul tessuto sociale ed economico di quella area geografica?

Secondo : quale è il destino e il percorso umano,professionale e politico di un uomo sottoposto alla gogna mediatica nel caso, non infrequente, che dopo anni di giudizi risulti innocente ?

La Liguria e Genova in particolare ha, nella sua storia recente, due esempi di opposta fazione con in comune una medesima vicenda quando Paita , avversaria di Toti alle regionali subì una inchiesta giudiziaria sulla alluvione di Genova dalla quale fu assolta ma , al contempo, estraniata dall’agone politico.

E’ tanto, troppo facile, gestire operazioni giudiziarie a tempo (la questione Liguria è materiale datato mesi o addirittura anni, per quale motivo viene alla luce pochi giorni prima di una elezione per di più europea? Forse per favorire  una certa politica priva di contenuti e, al tempo stesso, ricca di protagonismo populista, da sempre portavoce del vecchio sistema, a volte forcaiolo, a volte vestito di giallo o di girotondi?)

E’ tanto e troppo facile entrare nei panni dei giustizieri della parte avversa dimenticando la situazione opposta quando si era giustiziati.


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