ALLA SCOPERTA DELL’UNIVERSO CRIPTO

di Giulia Chiodini


Cari amici in questo numero ci occupiamo di finanza digitale e lo facciamo con Alessandro De Luca, presente nel mondo delle criptovalute dal 2018 come ricercatore e trader. Dopo aver conseguito il Bachelor’s degree in
Economia e Finanza alla Bocconi di Milano e il Master’s Degree presso la SKEMA Business School di Parigi ha lavorato in Illimity Bank e presso l’OCSE a Parigi. De luca ci porterà nei meandri della “digital finance”, cui ha dedicato un volume dal titolo: “Esplorare l’universo cripto. Piccolo manuale di finanza digitale per tutti.”, Nemapress edizioni.

E iniziamo subito chiedendogli che cos’è una criptovaluta, quando è nata e che caratteristiche ha.


È letteralmente un gettone digitale, le criptovalute sono una variante di token con lo scopo specifico di pagare, di funzionare come moneta. Però i token in generale, ossia questi gettoni digitali, possono essere la rappresentazione di ogni cosa. Ad esempio i token digitali, per l’arte vengono chiamati NFT, altre volte possono essere invece dei codici informatici che servono per fare determinati programmi e vengono chiamati smart contracts, oppure possono rappresentare dei titoli di proprietà come le azioni ed obbligazioni del mercato finanziario, ma anche dei
documenti come la patente la carta d’identità, oppure addirittura i biglietti per il treno, l’aereo, di fatto è la versione digitale di molte cose che noi conosciamo. Le criptovalute come studio risalgono a ricerche degli anni ’80 da parte di professori universitari americani, ma il primo progetto che riuscì fu quello di Bitcoin, da parte di un gruppo di programmatori sotto lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto, durante il 2008.

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Ma come funziona questa moneta Bitcoin?

Funziona attraverso la tecnologia blockchain, la blockchain è una forma particolare di registro digitale decentralizzato. Un registro digitale non è altro che la digitalizzazione di un qualunque registro o catalogo archivio di dati noi possiamo
immaginare. Ma la digitalizzazione avviene in modi diversi, La Blockchain (ossia la catena di blocchi) è uno di questi modi. Le informazioni vengono messe all’interno di blocchi digitali e i blocchi vengono legati uno dopo l’altro, perché ciascun blocco nuovo detiene un pezzetto di informazione di quello precedente, in maniera tale che si possa avere una sorta di cronologia e tutti possano verificare che quella serie sia corretta. A sua volta la Blockchain utilizza la crittografia asimmetrica, la crittografia è quando si cifrano, si nascondono dei messaggi attraverso un codice alfanumerico e serve una chiave sia per cifrare sia per decifrare. Le due chiavi sono diverse e quindi diventa più difficile attaccare il sistema.


Parliamo allora dei vantaggi e svantaggi di questa moneta digitale?


Una grande sicurezza, come abbiamo detto e lo pseudo-anonimato e quindi privacy. Non c’è possibilità, ad esempio, di poter accedere per occhi indiscreti alle transazioni e così via, ma allo stesso tempo non si può dire che Bitcoin, non possa essere rintracciato. Ogni persona ha un portafogli digitale e il problema è associare un portafoglio digitale a una specifica persona che magari l’ha utilizzato per commettere attività illecite. Però una volta rintracciata la persona, all’interno di quel portafoglio è possibile risalire ad ogni centesimo in entrata e in uscita, proprio grazie alla blockchain che segna in ordine tutti i passaggi. Un altro vantaggio di Bitcoin è che la blockchain permette la decentralizzazione, ossia non è un singolo ente che gestisce tutto il sistema, ad esempio le nostre carte funzionano attraverso la Banca. A volte vogliamo accedere al nostro Istituto di credito ma non è possibile per via di lavori o aggiornamenti in corso. Le nostre carte dipendono tutte dalla banca e se quella banca non va non è che un’altra può intervenire per aiutare. Invece con Bitcoin e buona parte delle criptovalute decentralizzate, funziona che un gruppo di utenti mette a disposizione i propri computer e quindi aiutano a “reggere il sistema”. Per Bitcoin si parla di oltre 40.000 utenti ufficiali riconosciuti che si chiamano “nodi” ma in realtà sono molti di più. Questo permette alla rete di essere molto più solida e affidabile. Gli svantaggi sono legati al fatto che nessuna criptovaluta può essere ufficialmente riconosciuta come valuta a corso legale. Nessuno stato, con una grande sovranità monetaria accetterà mai che la valuta di qualcun altro possa essere utilizzata per i propri pagamenti, il che vorrebbe dire di fatto assoggettarsi a un altro Stato o peggio un’entità che non esiste neanche in forma umana, perché di fatto Bitcoin è un software, un programma.

Si può dire che le critpovalute siano un buon investimento?

Assolutamente no. Anzitutto, perché tutto quello che riguarda le criptovalute, anche
dove vengono comprate e vendute non avviene attraverso i mercati tradizionali, ma
su piattaforme a parte che si chiamano exchange e che sono l’equivalente
dell’unione di una banca tradizionale e di una borsa. Ma gli
exchange non funzionano né sono regolati come banche o borse valori,
è un mondo che muove decine e decine di miliardi, ma tutto sommato è un nulla
rispetto al mercato finanziario globale. Per dare un’idea, attualmente il mercato
delle cripto è un po’ basso, 1 bitcoin adesso costa più di 80mila dollari, a Natale
era arrivato a più di 100mila. Comunque, il mercato delle critpo è di 2,7 trilioni,
mentre solo il mercato delle azioni a livello globale è oltre 100 trilioni, più le
obbligazioni sia di Stato che private, più i derivati. È però molto meno legato,
intercorrelato con i mercati
, ricordiamo nel 2008 il crac di Lehman Brothers
e la crisi finanziaria globale che ne seguì. Ebbene l’impatto di un crollo delle
criptovalute che è già successo e anche in modo severo ha avuto un effetto
estremamente limitato sui mercati, perché l’economia reale e quella finanziaria sono molto poco legate con le criptovalute. D’altra parte, nell’ottica di una crescita del mercato non si può più dare per scontato che tutto vada bene e perciò le banche centrali e i governi stanno prendendo iniziative per cercare di regolare al meglio la sItuazione. l governi degli Stati Uniti e della Cina sono dei gran detentori di Bitcoin, anche la Russia ha in progetto il rublo digitale, soprattutto dopo l’attacco all’Ucraina e l’esclusione dal sistema Swift, (gestito dagli Usa). Ma se un giorno a Trump venisse in mente che anche noi oltre ai dazi, dovessimo essere limitati sui pagamenti internazional,i sarebbe comunque un bel problema! Ecco perché in Europa si sta cercando di lavorare anche sul digital euro, la versione digitale dell’euro che possa essere un sistema alternativo, sempre però utilizzando le carte e i contanti.  Il 2024 è stato l’anno in cui per la prima volta anche in Italia i pagamenti digitali hanno superato quelli in contante. La crescita dei pagamenti con carta e la diminuzione dei contanti è un trend in aumento da un paio di decenni, perché le generazioni cambiano, i giovani preferiscono avere la carta per pagare anche le  cose più semplici.


Come vede il futuro dei bitcoin, della moneta digitale?

Io credo che la tecnologia blockchain oggi utilizzata dalle criptovalute sia ottima e di fatto costituisca l’evoluzione, come le carte di credito lo sono state per il contante, questa lo sarà per le carte di credito. Tuttavia bitcoin come tutte le altre
criptovalute, non diverranno mai un vero sistema di pagamento, perché sono entità
terze, non si può controllare il valore di bitcoin e delle altre, non si può seriamente
pensare di poter utilizzare qualcosa che a Natale valeva 100 ma oggi già vale 82.
Se uno volesse comprare una casa e fare un mutuo di 20 anni sarebbe una cosa  impossibile e poichè non c’è modo di controllare il prezzo di bitcoin che si basa esclusivamente su una logica di mercato, cioè domanda e offerta, bitcoin non potrà mai diventare una valuta come la intendiamo noi. Però la tecnologia può essere utilizzata dalle banche centrali per creare una versione stabile di denaro, da noi l’euro che a quel punto sì potrebbe essere utilizzato. Con l’euro digitale si potrebbero risolvere molti problemi o limitarli, perché sarebbe molto più veloce, semplice, con costi ridotti.


Mail: giuliachiodini@womenlife.it