LA MOSTRA: “CARAVAGGIO 2025”

di Irene Niosi
Roma. In concomitanza con le celebrazioni del Giubileo 2025 apre il 7 marzo prossimo a Palazzo Barberini la grande mostra “Caravaggio 2025” a cura di Francesca Cappelletti, Maria Cristina Terzaghi, Thomas Clement Salomon, un progetto realizzato in collaborazione con la Galleria Borghese, con il supporto della Direzione Generale Musei, Ministero della Cultura e col sostegno del Main Partner Intesa Sanpaolo che si preannuncia come uno tra i più importanti e ambiziosi dedicati a Michelangelo Merisi detto Caravaggio (1571-1610), grazie a un eccezionale numero di dipinti autografi con opere difficilmente visibili e nuove scoperte in uno dei luoghi simbolo della connessione tra l’artista e i suoi mecenati, nel contesto che ha reso il grande genio una figura centrale nell’arte mondiale.
Nel riunire alcune delle opere più celebri, affiancate ad altre meno note ma altrettanto significative, la mostra vuole offrire una nuova e approfondita riflessione sulla rivoluzione artistica e culturale ad opera del Maestro, esplorando per la prima volta in un contesto così ampio l’innovazione che introdusse nel panorama artistico, religioso e sociale del suo tempo.
Tra le opere in esposizione per la prima volta tutte insieme, spiccano il Ritratto di Maffeo Barberini a oltre sessant’anni dalla sua riscoperta, ora affiancato ad altri dipinti, e l’Ecce Homo, ricomparso nel 2021 sul mercato antiquario e acquistato da un collezionista spagnolo, attualmente esposto al Museo del Prado di Madrid che rientrerà in Italia dopo secoli, accanto ad altri prestiti eccezionali come la Santa Caterina del Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, capolavoro già nelle collezioni Barberini che tornerà nel Palazzo che la ospitava, e Marta e Maddalena del Detroit Institute of Arts, per il quale l’artista usò la stessa modella della Giuditta anch’essa conservata a Palazzo Barberini.
La mostra sarà anche l’occasione per vedere di nuovo riuniti i tre dipinti commissionati dal banchiere Ottavio Costa, Giuditta e Oloferne di Palazzo Barberini, il San Giovanni Battista del Nelson-Atkins Museum di Kansas City e il San Francesco in estasi del Wadsworth Atheneum of Art di Hartford, e anche opere legate alla storia del collezionismo dei Barberini, come I Bari del Kimbell Art Museum di Fort Worth che torna nel palazzo romano dove fu a lungo conservato.
A chiudere l’esposizione, concesso in prestito da Intesa Sanpaolo come ultimo dipinto di Caravaggio realizzato poco prima della sua morte, potremo ammirare il Martirio di sant’Orsola.
Centrale, a partire dalle prime opere del percorso, è il carattere di innovazione che il grande genio ha significato nel contesto della produzione e del mercato dell’arte tra Cinquecento e Seicento, fin dall’impatto dirompente dell’esordio romano. Non solo nei drammi religiosi, come nell’incredibile teatralità della Cattura di Cristo proveniente dalla National Gallery of Ireland di Dublino si identifica la novità della pittura del Merisi, essa traspare anche in altri generi trattati dall’artista. La mostra offre infatti per la prima volta l’opportunità di esplorare anche quella che può essere considerata la nascita del ritratto moderno, a partire da quel Ritratto di Monsignor Maffeo Barberini, di collezione privata, a confronto con gli altri dipinti del Maestro.
L’eccezionale sequenza di capolavori permette inoltre di evidenziare la trasformazione e rivoluzione del linguaggio caravaggesco, con quell’inconfondibile uso della luce che squarcia le sue rappresentazioni di tema sacro o profano, e che apre nuove vie all’interpretazione del vero.
“Caravaggio 2025” rappresenta un’opportunità unica per riscoprire l’arte del Maestro in una chiave nuova, offrendo un’esperienza espositiva che integra scoperte storiche, nuovi spunti critici e un confronto ravvicinato con i suoi capolavori. Non solo un tributo al suo genio, ma una riflessione sulla sua continua influenza sull’arte contemporanea e il nostro immaginario collettivo.
Roma, Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini, Via delle Quattro Fontane 13, dal 7 marzo al 6 luglio 2025.

In Copertina: Michelangelo Merisi da Caravaggio, I Bari, 1595 circa, olio su tela cm 94,2×130,9 Kimbell Art Museum, Fort Worth (USA)
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