IL GIRO DELLE SETTE CHIESE – SECONDA PARTE

di Flaminia Casardi
Riprendiamo il discorso sulla Basilica di San Pietro con due curiosità. Come abbiamo visto, la tomba del santo è sempre rimasta nel medesimo posto, dove Pietro fu originariamente sepolto; transenne marmoree circondavano il sepolcro e attraverso queste i fedeli calavano delle chiavette d’oro, d’argento e di bronzo, che per il solo fatto di aver toccato la tomba di San Pietro, erano venerate come sacre reliquie.
Un’altra usanza era quella di calare dei veli, che venivano pesati prima del “santo contatto” e poi dopo; se erano aumentati di peso, i fedeli erano sicuri di ottenere la grazia richiesta. La Basilica, continuamente arricchita nel corso dei secoli, divenne il centro non solo della vita religiosa, ma anche della vita civile di Roma. All’interno del Borgo, come ancora oggi si chiama il rione, accanto alle Scholae, vere case per i pellegrini, simili ai nostri attuali B&B, sorsero botteghe, case private, taverne, cambi per la valuta, mercati di ogni genere, dai souvenir agli oggetti sacri, a quelli di cibi e bevande, e infine la paglia, utile per chi non poteva permettersi un letto.
Nel 1506, il papa Giulio II incaricò l’architetto Donato Bramante di demolire gran parte della Chiesa antica, tanto da meritarsi l’epiteto di “Mastro Ruinante”. In aggiunta alla sua opera furono chiamati i più grandi artisti dell’epoca, da Raffaello a Giuliano da Sangallo, dal Peruzzi al grande Michelangelo Buonarroti, che ripristinò l’originario progetto a croce greca, ideando anche la maestosa cupola che sovrasta la Basilica. Il Portico a due emicicli laterali, con quattro file di colonne è opera del Bernini, la trabeazione è ornata da 140 statue di santi, realizzate dagli allievi del laboratorio del grande architetto.
In conclusione, la Basilica di San Pietro non è solo un grandioso, ineguagliabile concentrato di mirabili opere d’arte ma è la “Casa di Dio” per eccellenza.



La Basilica di San Paolo fuori le Mura.
Purtroppo, la parte antica andò quasi completamente distrutta da un incendio che divampò nel 1823, quindi quello che possiamo ammirare oggi è una riedificazione, che pur maestosa non è quella originale. Le cronache dell’epoca descrivono la Basilica di San Paolo come un Tempio meraviglioso, ricco di ori, argenti e pietre preziose. Le colonne vennero portate per via d ’acqua; si calcola che, per portarle tutte, occorsero almeno quattro anni. Le pareti erano ricoperte di marmi e la navata centrale venne intitolata a Galla Placidia, sorella dell’imperatore in carica, Onorio. Nel bellissimo Chiostro sono conservati frammenti architettonici recuperati dalle rovine, e infine la Porta Santa, i cui Battenti furono cesellati in argento da Staurochios da Scio.
San Giovanni in Laterano e il Celio
Il rione Celio corrisponde all’antica Regio II nella divisione augustea di Roma in 14 regioni. In epoca antica ospitava i templi delle divinità pagane “ospiti” come Ercole Vincitore o la Minerva Capta, ma, a parte i templi, la zona era occupata solo da poche sparute abitazioni e da sepolcri. La trasformazione del Celio in quartiere residenziale avvenne solo nella tarda età repubblicana, ma ben presto ospitò importanti e bellissime residenze patrizie, come la casa del prefetto di Cesare e la vasta proprietà dei Laterani, la villa della madre di Marco Aurelio. La statua a lui dedicata fu eretta in questi luoghi e spostata in Campidoglio da Papa Paolo III Farnese.
Per arrivare alla trasformazione della Basilica vera e propria bisogna aspettare il 300. Dedicata a San Giovanni Battista, è considerata la Cattedrale di Roma. In origine non molto grande e di stile severo, aveva la facciata adorna di uno splendido mosaico policromo; all’interno, ancora oggi è custodita la “tavola di legno” sulla quale, secondo la tradizione, avrebbero celebrato la Messa da San Pietro a tutti i Papi sino a San Silvestro.
Bonifacio VIII fece costruire una loggia speciale che si affacciava sulla piazza, per impartire la benedizione ai fedeli raccolti, e fu proprio da questa loggia che annunciò il Primo Giubileo. San Giovanni in Laterano è sicuramente una chiesa di interesse eccezionale, in essa è raccolta quasi tutta la storia dell’arte sacra di Roma e un’iscrizione in latino ci informa che la Basilica è “La sacrosanta Chiesa in Laterano, madre e capo di tutte le chiese e le città del mondo”.



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