VIS-A-VIS CON… LORENZO LAVIA

di Chiara Montenero


Lorenzo Lavia, attore e regista di grande talento e versatilità, debutta in teatro a soli diciassette anni diretto dal padre Gabriele, nello spettacolo “Riccardo III” di W. Shakespeare per poi lavorare con i grandi nomi del palcoscenico italiani: Patroni Griffi, Maccarinelli, Missiroli, Cotugno, Ciprì, Farau, Tiezzi, Rubini, per citarne alcuni. Sul grande schermo lo abbiamo visto tra i protagonisti della saga “Smetto quando voglio” di Sidney Sibilia e in televisione nella serie “Esterno Notte” di Marco Bellocchio e nell’ “Ombra di Caravaggio” di Michele Placido. Ha firmato le regie degli spettacoli “Il vero amico” di C. Goldoni, “Il metodo” di J. Garcelan, “Il gioco dell’amore e del caso” e “La doppia incostanza” di Marivaux, “Ti porto con me” di Arianna Mattioli, “Three more sleepless nights” di Caryl Churchill, “The Garden” di Zinnie Harris. Nel 2020 debutta in apertura del Festival di Todi con lo spettacolo di Arianna Mattioli “Era un fantasma” e nel 2021 è protagonista e regista dello spettacolo “Le notti bianche” di F. Dostoeskij. Ma non solo. Lorenzo è anche scrittore, ha infatti pubblicato di recente una fiaba, “Il Principe Piccolo”, che ha dedicato al suo primogenito.   Lo incontro in teatro durante le prove dello spettacolo che debutterà tra pochi giorni al Mittelfest di Cividale del Friuli…  

Com’è nata l’idea del tuo libro Il Principe Piccolo (People Editore) e che influenza ha avuto sul tuo racconto Il Piccolo Principe di Saint-Exupéry?

In realtà non molto perché la fiaba è stata scritta come se fosse la sceneggiatura di un cortometraggio. Inizialmente non era mia intenzione scrivere un racconto sui migranti, ma l’idea è nata dalla lettura di un articolo sulla missione Artemis che pare porterà gli italiani sulla Luna. Da lì il mio pensiero è andato al “viaggio” e quindi al viaggio di un bambino sulla Luna e poi al bambino di colore. L’affinità con il Piccolo Principe si riferisce al voler evadere dal proprio pianeta in cui entrambi i piccoli non si trovano bene. In realtà la mia fiaba è l’ossimoro di quella di Saint Exupéry.

Di recente sei diventato padre del tuo secondo figlio, come hai vissuto la tua infanzia avendo un genitore famoso come Gabriele Lavia?

Onestamente non lo so perché da bambino non ti rendi conto di essere il figlio di un personaggio famoso, per te quella è la normalità, è il tuo quotidiano.  

Hai sempre voluto seguire le orme di tuo padre?

No, non ho sentito il bisogno di emularlo, è stato un processo naturale. Un giorno mio padre mi chiese di partecipare ad un suo spettacolo e io accettai con entusiasmo. In tutto il mondo il Teatro, fin dalla commedia dell’arte, nasce da una tradizione familiare. Oggi non è più sempre così…

Quali i valori più importanti che tuo padre ti ha trasmesso e che vorresti trasmettere ai tuoi figli?

Il rigore nel lavoro. Io sono molto meno rigoroso di mio padre nella vita, ma nel lavoro lo sono anch’io. Rigore e Onestà sono i valori più importanti per lui ed anche per me, spero di trasmetterli ai miei figli.

Hai lavorato spesso con tuo padre, ma anche con tua sorella Lucia, siete in sintonia?

Ho diretto mia sorella Lucia nello spettacolo “Ti porto con me” scritto da mia moglie Arianna Mattioli e andato in scena al Teatro Eliseo Off di Roma. A gennaio reciteremo insieme per la prima volta, nello spettacolo scritto da mia moglie e da me diretto, “La teoria del Caos”, prodotto dal Teatro Stabile di Palermo. Con Lucia siamo in perfetta sintonia, ci capiamo al volo anche solo con uno sguardo.  

Ti senti più attore o più regista?

Attore!

Fra i ruoli che hai interpretato in teatro, al cinema o sul piccolo schermo, qual è quello che ti somiglia maggiormente?

Benedetto di “Molto rumore per nulla” di Shakespeare. Scanzonato, con la testa fra le nuvole… mi somiglia molto…

C’è qualche progetto nel tuo prossimo futuro?

Andremo in scena il prossimo 25 luglio al Mittelfest di Cividale del Friuli con lo spettacolo di Paolo Triestino “Le Gratitudini” dal romanzo di Delphine De Vigane ridotto dallo stesso Triestino. Reciterò accanto a Lucia Vasini e Valentina Bartolo, attrice a cui sono molto legato perché ha firmato con me la mia prima regia.   

Quale la prima cosa che fai al tuo risveglio e quale l’ultima prima di andare a dormire?

La prima è guardare i miei figli che dormono e l’ultima… guardare i miei figli che dormono.


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