VIS-A-VIS CON ENRICO VANZINA
di Chiara Montenero
“Vacanze di Natale” compie 40 anni proprio il prossimo mese di dicembre. Film, divenuto uno stracult anche per le nuove generazioni, che ha segnato l’inizio di un genere denominato “cinepanettone”, termine a parer mio improprio perché in realtà altro non è che il proseguo della cosiddetta Commedia all’Italiana degli anni ’60. Mi sembrava interessante parlarne con Enrico Vanzina, autore insieme a suo fratello Carlo (regista molto amato dal pubblico, scomparso nel 2018), di soggetto e sceneggiatura.
Qual è stata l’ispirazione dietro la creazione del film “Vacanze di Natale”?
Con Carlo avevamo fatto “Sapore di Mare”, uscito nelle sale a Marzo di quello stesso anno. Alla prima del film era presente anche Aurelio De Laurentis che ne rimase talmente entusiasta da voler assolutamente realizzare una pellicola la cui trama si svolgesse d’inverno in montagna. Io e Carlo ci pensammo su e poi decidemmo di portare avanti il progetto ispirandoci al film di Mastrocinque del 1959 “Vacanze d’Inverno” con Alberto Sordi, Vittorio De Sica, Michèle Morgan e Renato Salvatori. L’abbiamo scritto immediatamente, a settembre abbiamo iniziato le riprese e a Natale era già nei cinematografi di tutta Italia. E’ stata un’operazione semplice realizzare una commedia corale che raccontasse l’oggi, la vita reale di quegli anni ’80, com’era il divertimento, la malinconia, l’innamoramento, perché avevamo già un nostro immaginario di vita vissuta in prima persona.
Come è stato lavorare con un cast così vario: attori allora giovanissimi ed altri già famosi?
Abbiamo voluto alcuni dei giovani attori di “Sapore di Mare” come De Sica, Calà, la Huff, Nicheli, ma il vero protagonista del film è Claudio Amendola. Il ruolo che aveva Virna Lisi in “Sapore di Mare” lo abbiamo dato a Stefania Sandrelli e i genitori di Christian De Sica, Riccardo Garrone e Rossella Como, si sono rivelati la scelta perfetta per i loro ruoli. Abbiamo aggiunto la famiglia divertentissima di Claudio Amendola: il padre interpretato da Mario Brega e la madre da Rosanna Di Lorenzo. L’atmosfera sul set era sempre serena e allegra, anche la Sandrelli che veniva da un passato di film d’autore, si è inserita subito e con grande divertimento.
Cosa vi ha spinto a scegliere Cortina come location per le riprese?
Quando realizzi un film sul tuo quotidiano ovviamente cerchi location che conosci e Cortina faceva parte del nostro vissuto come quello di tutti ragazzi di un certo ambiente romano che come noi vi trascorrevano le vacanze fin da bambini.
Qual è stato il momento più divertente o memorabile sul set durante le riprese?
La cosa curiosa fu che, arrivati a Cortina, il primo giorno delle riprese non c’era la neve. Distesa d’erba e margherite. Bel problema, che fare? Il direttore di produzione ebbe un’idea geniale: fece uscire tutti dall’albergo con le lenzuola dei propri letti che, distese sui prati, si trasformarono magicamente in neve. All’epoca non c’erano i cannoni che sparavano la neve, né tanto meno gli effetti speciali.
Cosa pensi che renda “Vacanze di Natale” un film così amato dal pubblico italiano tanto da divenire un cult?
Di certo “Vacanze di Natale” è una commedia riuscitissima carica di sano umorismo e di ottima recitazione, ma quello che la rende speciale è che è un film sentimentale così come lo era “Sapore di Mare”. E’ la storia d’amore tra un ragazzo del popolo, Amendola, e una ragazzina inglese, la Huff, che è finita ospite di una famiglia borghese di superficiali, arrivisti, superficiali che preferiva l’avere all’essere. Il film ha quindi una componente sentimentale molto forte che è anche il motivo del suo successo.
Hai qualche aneddoto interessante da condividere sul processo di creazione del film?
La cosa che mi colpisce maggiormente è la modernità di questo film. Quando lo scrivemmo d’estate a Capri, immaginai che il personaggio interpretato da Christian De Sica fosse bisessuale. Mio fratello abbracciò subito la mia idea molto all’avanguardia per quei tempi. Il discorso di Christian a sua madre quando lo scoprì a letto con il maestro di sci è assolutamente avanti di quarant’anni: “Io so’ moderno, mamma, so’ moderno!”. Altro aneddoto divertente è a proposito del fratello di Christian quando, la sera di Capodanno, la fidanzata, Antonella Interlenghi, gli chiede a cosa stia pensando e lui le risponde: “Che starà facendo Toninho Cerezo (all’epoca giocatore della Roma)? Sicuramente sarà a letto perché è un professionista”. Qualche tempo dopo seppi da un amico che Cerezo ogni Capodanno riceve la stessa domanda dagli amici che hanno visto il film: “Che fai stasera, vai a dormire?”
Cosa ti piacerebbe che il pubblico ricordasse di tuo fratello Carlo?
Che ha portato tanto buon umore e intelligenza con le sue commedie leggere che però rimangono.
Quale la prima cosa che fai al risveglio e quale l’ultima prima di dormire?
Io vivo di integratori e credo di esserne il massimo esperto, al mattino cerco di fare mente locale per prendere quelli giusti, circa dieci. L’ultima cosa prima di dormire è di pensare ai miei genitori e a Carlo.
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