UN SENO BELLO ANCHE SE NON SI È PIÙ GIOVANI
di Carlo Gasperoni
Nel corso degli anni il seno si trasforma. Il tipo di trasformazione dipende dalla conformazione fisica di partenza e dal vissuto, che è diverso da persona a persona. Un conto è partire da un seno piccolo e un conto invece se partire da un seno grande, che pesando tende a calare. Ogni donna ha la sua storia: c’è chi allatta e chi no, chi ha un figlio, chi ne ha più d’uno e chi non ne ha. Tutto influisce sulla bellezza del seno, anche l’ingrassamento o il dimagrimento.
Chi ha un seno piccolo, con i capezzoli all’altezza giusta, può aumentarne il volume con una protesi. Se il capezzolo però è sceso non basta aumentare il volume, ma occorre riportare il capezzolo verso l’alto per riportare l’armonia della forma della mammella. In pratica l’involucro di pelle non è più adeguato per quel determinato volume. Occorre dunque ripristinare il corretto rapporto fra contenuto e contenente. Il contenuto può essere normale, quindi il suo volume non va cambiato, oppure può essere scarso o eccessivo. Quando è normale e la pelle troppa, si riduce la pelle per ripristinare il corretto rapporto contenuto-contenente. Nel caso che sia troppo si riduce il volume e nel caso che sia poco lo si aumenta con una protesi. In termini medici si parla di mastopessi per indicare l’intervento con cui si tira su il seno sceso, di mastopessi con protesi quando oltre a tirarlo su lo si riempie, e di mastoplastica riduttiva quando lo si riduce. Si fa un gran parlare del grasso per aumentare il volume del seno invece di usare le protesi: ebbene la cosa non è così semplice perché il grasso, preso con una siringa e tramite una iniezione trasportato da un punto all’altro del corpo, deve poter sopravvivere affinché l’aumento di volume abbia successo. Come fa a sopravvivere? Sopravvive solo se le sue cellule (che si chiamano Adipociti, o Cellule Adipose) una volta inserite nel seno si trovino in un ambiente capace di nutrirle. Se l’ambiente nuovo in cui si trovano è vitale, ben irrorato dal sangue, porterà sostanze nutritive che sosterrà la vitalità di queste cellule, altrimenti muoiono e dopo un primo momento, in cui il seno appare florido, vengono eliminate e torna tutto come prima o quasi. Quasi perché un certo numero di cellule, ovvero quelle che sono più a contatto con i tessuti vitali riesce a sopravvivere. Quindi se si mettono poche cellule queste sopravvivono perché probabilmente sono circondate da tessuto sano, mentre se se ne mettono tante quelle più al centro del mucchio di cellule iniettate saranno lontane dalla nutrizione e pertanto non sopravvivono. A volte si può far ricorso a questo trapianto adiposo chiamato innesto di grasso o volgarmente (e orrendamente) Lipofilling, per regolarizzare il contenuto della mammella qualora non sia regolare, conferendo un aspetto più bello e armonico. Questa pratica ha successo se come prima spiegato, le quantità di grasso da trapiantare è poco.
Questi interventi richiedono un ricovero di un giorno, talvolta in semplice day hospital, non si usano drenaggi e si torna a casa già col reggiseno messo.
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