IN VIAGGIO… PORTOGALLO

di Maria Luisa Migliardi


Prima tappa: Porto, la capitale del nord, famosa per i 6 ponti sul fiume Douro e per la produzione del “Porto”. Ci accolgono l’imponente Cattedrale del XII sec e le stradine acciottolate con le case colorate del quartiere Ribeira e la via dei Fiori. Scopriamo i primi “azulejos”: mattonelle di terracotta dipinte con smalto azzurro eredità dei Mori, che decorano anche la famosa Stazione ferroviaria di Sao Bento, ex convento. Da non perdere: lo shop di Vista Alegre, la “Francesinha” il tipico panino farcito con carne, prosciutto cotto, formaggio fuso e un uovo fritto al Cafè Santiago, il tramonto dal Ponte Dom Luis, una degustazione alle cantine del famoso vino Porto, il tour in battello sul Douro, una cenetta romantica da Cafeìna, Rua do Padrao 100 o da Flow, Rua da Conceicao 63.

Porto, la via dei FIori
Porto, la Stazione di Sao Bento

Il giorno dopo si prosegue in auto per Guimares, antica città di origine celtica con il suo Castello-Fortezza medievale e il  Santuario del Bon Jesus dove si celebrano i matrimoni vip. Immancabile un passaggio a Braga, la località più religiosa del paese con le sue 60 chiese, il Palazzo Episcopale e la Cattedrale con il magnifico organo barocco.

Guimares, il castello

II terzo giorno arriviamo al mare: le spiagge bianchissime e assolate di Costa Nova, con le case decorate a righe colorate; poi proseguiamo fino a Nazarè, la spiaggia più famosa per i surfisti dove è stata cavalcata un’onda di 25 metri. Sostiamo ad Aveiro, la Venezia del nord, per un lunch alla Confeitaria Peixinho per provare gli “Ovos Moles” e una gita lungo i canali a bordo di un “moliceiro”, la barca con cui si raccoglievano i sargassi.

L’indomani siamo a Coimbra: sulla collina l’imponente Università più antica e famosa del Portogallo, l’Aula Magna con soffitti decorati e azulejos gialli e azzurri, la Biblioteca Janina, un vero gioiello in stile barocco che custodisce più di 250mila volumi. Passeggiamo poi nei vicoli della città vecchia e dopo la visita al Giardino Botanico degustiamo il baccalà al Solar do Bacalhau,(Rua da Sota 10).

Il quinto giorno visitiamo i due luoghi più sacri: Fatima dove la Madonna è apparsa ai tre pastorelli e dove ci accoglie il Santuario la cui piazza è due volte quella di San Pietro. Poi andiamo a Tomar, la città dei Templari con il Castello-Fortezza ricevuto in dono da re Alfonso I per l’aiuto contro i Mori; nella parte più antica il Convento di Cristo conazulejos sulle pareti del Chiostro e della Charola mentre sulla facciata esterna in stile “manuelino” intrecci di corde, alghe, conchiglie e la Croce dei Templari

Fatima, il santuario

Ed eccoci a Lisbona città sorprendente, capitale dai piccoli piaceri, grandi emozioni, musei splendidi. La visita inizia a Belém con il Monastero dos Jeronimos in puro stile manuelino, costruito per celebrare il ritorno dall’India di Vasco Da Gama: all’interno un Chiostro magnifico che vale il viaggio; poi la Torre, storica difesa medievale, ora Patrimonio Unesco e il Monumento alle Scoperte, sulla riva del Tago. Una sosta da Pastéis de Belem (Rua de Belém 84) per i “pastéis”, dolcetti tipici, ma attenzione c’è sempre una gran fila.

Andiamo nel quartiere Chado per un aperitivo da A Brasileira (Rua Garrett 122), il luogo preferito dal poeta Fernando Pessoa e poi un lunch indimenticabile al Pateo (Rua Nova da Trinidade 18). Prendiamo un tuk tuk e la prima tappa è l’Alfama, dove svetta la Cupola del Monastero di Sao Vicente, sopravvissuto al terremoto del 1755; qui scopriamo boutiques eleganti, facciamo una sosta al Miradouro de Santa Lucia, per il panorama. Seconda tappa la “street art” ci arrampichiamo nel Bairro Alto, un viaggio curioso e irripetibile. Ultima tappa la Baixa, la città bassa tutta ricostruita che con la Rua Augusta ci porta alla riva del Tago e qui ceniamo gustando tutti i tipi di baccala da IBO (Armazem A, Compartimento 2 Cais do Sodre).

La mattina dopo, scappiamo al Museo Gulbenkian, un’incredibile collezione d’arte: arazzi, mobili, lalique e arte islamica. E poi si parte per Sintra dove ci arrampichiamo fino al coloratissimo Palacio de Pena, il regalo di nozze della regina Maria II al marito e poi al Museo, con la meravigliosa collezione di azulejos. Ultima tappa è Cabo de Roca, il punto più occidentale dell’Europa, dove siamo sopraffatti dal vento freddo, dalla costa a strapiombo, dalle forti onde che si rompono contro le rocce di arenaria rossa e gialla. La sensazione è quella di essere alla fine del mondo.

Prossima meta: il Sud, l’Algarve.


mail: marialuisamigliardi@womenlife.it