PEZZETTINO

di Paola Merolli


Testo e illustrazioni di Leo Lionni, traduzione di Maria Marconi, Babalibri, 2006 – Età di lettura: dai 5 anni.

Scrittore, scultore, grafico, designer, pittore e illustratore di libri per bambini, Leo Lionni è stato un artista poliedrico. Tra i suoi capolavori per l’infanzia Pezzettino venne pubblicato per la prima volta nel 1975.

«Il suo nome era Pezzettino. Tutti i suoi amici erano grandi e coraggiosi e facevano
cose meravigliose. Lui invece era piccolo e di sicuro era un pezzettino di qualcuno,
pensava, un pezzetto mancante. Molto spesso si chiedeva di chi fosse il pezzettino, e un bel giorno decise di scoprirlo».

Un pezzetto di cielo, un pezzetto di mare… tutti noi siamo tanti pezzetti in cerca della propria forma unica e originale e in questo pezzetto di poesia, scritto e illustrato da Leo Lionni, tutti ci riconosciamo, senza limiti di età.

Chi sono? Una domanda complessa, la ricerca di una vita che inizia proprio da piccoli e che Lionni affida non solo alle parole, ma anche e soprattutto alle geometrie. La complessità si veste di forme geometriche semplici e colorate che rendono possibile per i piccoli lettori intuire questo tema.

Pezzettino sa di essere piccolo e pensa di non essere completo e così decide di partire alla ricerca del pezzo più grande da cui è caduto. Tutti i suoi amici sono grandi e grossi, composti da tanti quadratini: Pezzettino è sicuro di essere uno di quei quadratini.

Incontra Quello-Che-Corre, Quello-Forte, Quello-Che-Nuota e altri ancora, ma tutti gli rispondono allo stesso modo: “Come potrei essere me stesso se mi mancasse un pezzo?”.

Alla fine Pezzettino va da Quello – Saggio che gli dice di andare sull’isola Chi – Sono.

Così, dopo un viaggio per mare lungo e burrascoso – mi torna in mente il viaggio di Ulisse – approda sull’isola, un ammasso di pietre e senza nessuna creatura vivente.

Troverà finalmente una risposta alla sua domanda? Non voglio svelare il finale. Quello che posso dire è che Pezzettino dovrà di nuovo mettersi in gioco, camminare e camminare, inciampare e cadere per poi rialzarsi.   

La storia di Pezzettino racchiude al suo interno una pluralità di tematiche: confronto con l’altro, per superare la paura di non essere accettati; la comprensione di ciò che ci rende speciali; gioire di quello che si è; la trasformazione dei propri limiti in risorse, partendo proprio dalla conquista della propria indipendenza dalle figure e cure genitoriali.

L’inizio di un viaggio di formazione ed esplorazione di sé stesso e dell’altro che durerà tutta una vita e che il grande Lionni riesce a rendere “semplice”. Parole e immagini e colori che trasmettono l’essenza della questione, che fanno leva non solo sulla razionalità ma anche e soprattutto sull’intuizione, sulle sensazioni. Una spinta forte e immaginifica per intraprendere e portare avanti la ricerca di noi stessi che inizia proprio da piccoli.

Esiste anche un’edizione speciale di “Pezzettino” in versione musicale: la voce narrante dell’attore Giuseppe Cederna con la Sonata per pianoforte n. 20 in la maggiore D. 959 di Franz Schubert, eseguita dal vivo dal maestro Riccardo Schwartz. 

Uno splendido albo illustrato da leggere insieme ai propri figli e nipotini: siamo tutti “pezzettini” sempre in viaggio.


Leo Lionni  (Amsterdam, 5 maggio 1910 – Radda in Chianti, 11 ottobre 1999).

Nato ad Amsterdam da una famiglia olandese di origine ebraica, si trasferì in Italia, a Genova, nel 1925. Filippo Tommaso Marinetti lo chiamò nel 1931 a far parte del Movimento Futurista. Nel 1935 si laureò in economia. Nel 1938 dovette emigrare negli Stati Uniti con la famiglia, a causa delle leggi razziali. A Filadelfia, dove risiedette nei primi anni del suo soggiorno americano, si dedicò soprattutto alla grafica ed ebbe successo nell’ambito della pubblicità. Trasferitosi a New York divenne art director per la rivista Fortune e il gruppo Time-Life. Nel 1960 tornò in Italia, stabilendosi a Radda in Chianti, in provincia di Siena. Nel 1984 la rivista giapponese Idea lo giudicò tra i trenta designers più influenti del ventesimo secolo.

Ha avuto tre nipoti (Pippo, Ann e Sylvan) e sette pronipoti (Madeline, Luca, Sam, Nick, Alix, Enrico e Teo).

Minato dalla malattia di Parkinson, Leo Lionni è morto l’11 ottobre 1999, nella sua casa di Radda in Chianti, all’età di 89 anni.


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