PETRA WINE
di Giuliana Duchini
In Francia le chiamano “Cantine Cattedrali”: sono strutture avveniristiche progettate dalle firme più prestigiose dell’architettura contemporanea che esercitano un forte potere di attrazione e suscitano meraviglia negli appassionati e non solo del mondo del vino.
Queste cantine sono la perfetta sintesi tra l’esigenza del bello e la funzionalità degli spazi lavorativi integrati con l’ambiente circostante e il paesaggio, e senza nulla togliere a quelle che di firmato non hanno nulla e possono eccellere per qualità dei prodotti, rappresentano comunque una celebrazione magnifica di un lavoro nobile e faticoso fatto soprattutto di passione, fiducia e amore per la terra.
In Italia sono molte le aziende importanti che si sono lasciate tentare dal costruire una di queste cattedrali.
Sono stata a visitare Petra, di proprietà del gruppo industriale Terra Moretti, vicino all’antico borgo di Suvereto in provincia di Livorno, disegnata dall’architetto ticinese Mario Botta, incastonata perfettamente nella collina sovrastante e con lo sguardo rivolto al mare.
Provenendo da sud la strada che si percorre ricorda molto il maquis della Corsica: una foresta fitta di alberi da sughero dove non passa un filo di luce e quando si arriva a destinazione, mentre si attraversa il lungo viale circondato dai filari, la struttura si svela piano piano in tutta la sua maestosità: un cilindro di 25 metri di altezza, attraversato da una scalinata che non ha niente da invidiare a quelle dei templi Maya in Messico!
Gli spazi sono davvero grandi e luminosi a cominciare dallo shop e si cammina molto per visitarla tutta; si sale per la zona di vinificazione che sembra l’interno di un’astronave, si scende per la stupefacente barriccaia che si addentra nel nucleo della collina fino ad incontrare la roccia sulla quale è adagiata tutta la costruzione! Si sale di nuovo per arrivare ad una terrazza panoramica da cui abbracciare con lo sguardo il territorio circostante.
Si resta affascinati da un luogo selvaggio e incontaminato delimitato da parchi naturali come quello di Montioni, il parco costiero della Sterpaia e riserve naturali, conosciuto fin dagli Etruschi e dove nei primi anni del 1800 la sorella di Napoleone, Elisa Bonaparte avviò un ambizioso progetto agricolo.
Infatti le differenti caratteristiche del suolo a seconda dell’origine e della posizione hanno permesso di impiantare i vigneti, prevalentemente a bacca rossa, sui terreni più adatti alla loro coltivazione, per ottenere uve ricche e sane che conferiscono ai vini aromi intensi ed eleganti.
Così accanto all’onnipresente nostrano Sangiovese troviamo vitigni internazionali come il Cabernet Sauvignon, il Merlot, il Syrah e tra le uve bianche il Vermentino e il Viognier.
Per come è stata progettata la cantina, il ciclo produttivo è molto funzionale: per evitare l’uso di pompe la lavorazione avviene per gravità. Le uve entrano dall’alto, vengono diraspate e cadono direttamente nelle vasche per la fermentazione. I vini ottenuti riposano e affinano diversi mesi, a seconda della tipologia, nella parte più bassa della struttura, prima in barrique e poi in bottiglia.
Terminata la visita si passa alla degustazione che viene effettuata nella Foresteria, un grazioso e accogliente casale poco distante, dove accompagnati da un ricco tagliere di prelibatezze locali, si assaggiano tre vini, ma nel mio caso specifico quattro! Ogni vino esprime con carattere la bellezza e l’unicità del posto.
Si inizia con il Balena IGT Toscana Bianco 2022 (50% Vermentino-50% Viognier) 13%.
Nel bicchiere esplode la lucentezza del paesaggio e il blend di due uve ricche di profumi varietali stuzzica l’olfatto con note di frutta esotica e fiori come il gelsomino e la ginestra. Fresco e accattivante il sorso con una buona persistenza. In passato era prodotto con un 100% di uva Viognier e con un passaggio in legno; ora la sua vinificazione è solo in acciaio.
Dopo questo bianco così invitante si passa ai rossi che caratterizzano la produzione di questa azienda.
Hebo IGT Toscana Rosso 2021 (50% Cabernet Sauvignon,40% Merlot,10% Sangiovese) 14%
Il suo nome rimanda ad un antico insediamento etrusco della zona. La fermentazione è indotta con lieviti indigeni e svolge l’affinamento in fusti di rovere di Slavonia e in piccola parte in barrique usate per circa 12 mesi. Segue un ulteriore periodo di 6 mesi in bottiglia.
Colore rosso rubino “sangue di piccione” molto luminoso, pervade l’olfatto con note floreali di violetta e fruttate di prugne e amarene accompagnate da sentori erbacei. Il gusto è gradevolmente fresco e permane a lungo lasciando un ricordo di mineralità.
Colle al Fico IGT Toscana Rosso 2021 (100% Syrah) 14,5%.
Alla vista colpisce il bellissimo colore rosso rubino mentre l’olfatto è appagato dalle note speziate tipiche del vitigno, accompagnate da una piacevole sfumatura di vaniglia. Al palato risulta complesso e armonioso; viene affinato per 18 mesi in barrique e altri 6 in bottiglia e ci regala un’interpretazione notevole di un vitigno molto diffuso nella Valle del Rodano il syrah che per le caratteristiche del terreno e del clima ha trovato qui un habitat ideale per esprimersi al meglio.
Ed infine Potenti IGT Toscana Rosso 2021 (100% Cabernet Sauvignon) 14,5%
Il Cabernet Sauvignon è stato definito da Montesquieu “il vitigno perfetto “per la sua capacità di adattarsi a qualsiasi territorio. È anche una delle tre uve rosse più coltivate in Toscana: in questo vino svolge la fermentazione in tini di legno di rovere e matura in barrique per 18 mesi e altri 15 in bottiglia.
Si presenta con un colore rubino molto intenso e concentrato. Gli aromi sono ricchi e riportano alle more e mirtilli in confettura evolvendo in note tostate. Non manca il caratteristico sentore di foglia di pomodoro e in bocca risulta possente, sostenuto da tannini avvolgenti, per chiudere con piacevoli sensazioni speziate.
“La natura deve essere parte dell’architettura così come l’architettura deve esser parte della natura; i due termini sono reciprocamente complementari.”
Mario Botta
Petra azienda agricola- Località San Lorenzo Alto13- Suvereto (LI)
0565 845308 info@petrawine.it
mail: giulianaduchini@womenlife.it