LE TRE GRANDI PROTAGONISTE DELLA MODA DALLO SFARZO DELLA CORTE DI VERSAILLES ATTRAVERSO LA RIVOLUZIONE FRANCESE FINO AL PERIODO NAPOLEONICO

di Cinzia Gordiani


La bellissima Jeanne Antoinette  Poisson, nata in una famiglia della borghesia, sposando il marchese D’ Etiolles, ebbe accesso ai salotti intellettuali dell’epoca.

Fu amica di Voltaire e sostenne le idee dell’Illuminismo. Affascinò il Re Luigi XV divenendone presto la favorita, fu da Lui nominata Marchesa di Pompadour ed ebbe grande influenza sulle sue scelte politiche. Fu una delle donne più potenti dell’epoca, grande organizzatrice di eventi mondani e culturali, modello di eleganza, influenzò la moda a corte. A Lei è associato il primo Stile Rococò che esaltò nella moda e nell’architettura.  Soprannominata “ la Reinette”, amante del Re per un ventennio, ne rimase amica e consigliera anche dopo la fine della loro  relazione.

Madame Pompadour

Bella, alta , spigliata, dotata di grande gusto artistico, lanciò la moda delle cineserie incentivando in tal modo  la manifattura delle porcellane di  Sevres.

Il rosa Pompadour, fu creato per lei, adoperato nelle ceramiche e nel vestiario, divenne poi il colore più alla moda tra le giovani fanciulle ed ancora oggi è il  più adottato dalle bambine.

Amante dello champagne, al quale attribuiva la capacità di rendere le donne più belle  si dice che la famosa coppa di cristallo, utilizzata per berlo, sarebbe stata modellata sul suo seno.


Maria Antonietta

 Ma la vera icona di quei tempi è stata Maria Antonietta, che dettò moda nelle Corti europee con il suo stile eccentrico ed eccessivo. 

Famosi sono i suoi abiti, confezionati  dalla modista francese  Rose Bertin nel sontuoso stile Rococò  realizzati nei colori pastello, vestiti che raggiunsero addirittura il numero di 150 l’anno. 

 Questi abiti vennero  descritti da Maria Antonietta in un diario (menabò), dove annotò modelli e tessuti .

Molto particolari e di grande successo furono Anche le stravaganti e monumentali pettinature, a forma di velieri, mongolfiere ed altro,  autentiche opere d’arte, per lei create dal coiffeur Lèonard, queste erano tanto alte da costringere le dame che le indossavano a viaggiare nelle carrozze inginocchiate.

Tuttavia lo  stile sfarzoso cambiò dopo la maternità, gli abiti sontuosi furono sostituiti da vestiti di gusto neoclassico, di mussola bianca chiamati “chemise a la Reine”.


Maria Antonietta

Riverita e odiata, fu  travolta dalla Rivoluzione e dal nuovo concetto  di uguaglianza che si concretizzò anche nel vestiario, che divenne  semplice ed in contrasto con la sfarzosità dell’abbigliamento della aristocrazia.

Anche se la sorte le riservò un destino cattivo, in realtà non fu sempre frivola e superficiale ma negli ultimi anni della sua vita, assunse uno stile sobrio e ritirato. Purtroppo l’immagine che sempre l’ha descritta  non le ha reso giustizia di questo, ed il cambiamento non riuscì a risparmiarle il patibolo.

Ancora oggi la moda è influenzata da Maria Antonietta, nel 2001 John Galliano

realizzò per Dior una collezione a Lei ispirata, lo stesso fece  Karl Lagerfeld   che disegnò per Chanel  la collezione Resort  e la fece sfilare proprio a Versailles. 


Giuseppine Bonaparte

 Il cupo periodo  del Terrore Giacobino si dissolse con la decapitazione di Robespierre. D’un tratto esponenti della nobiltà e dell’alta borghesia, detti Incroyable e  Merveilleuse, ricominciarono a vivere  sfarzosamente esagerando nell’abbigliamento e nella dissoluta condotta di vita. 

 Lo stile delle Merveilleuse, era  ispirato alla mitologia greca e romana, vestivano tuniche trasparenti,  mantelli e calzavano sandali allacciati sopra le caviglie.

ThèrèseTallien e  Giuseppina de Beauharnais furono le protagoniste di questa nuova moda, Idearono pettinature ispirate ai busti degli antichi romani, quindi capelli corti con riccioli sulla fronte ed  inoltre, aggiunsero anelli preziosi alle dita dei piedi.

Non potendo usare tasche nelle pieghe delle ampie gonne che sostituirono con nuove tuniche trasparenti e sinuose, ispirandosi ad un sacchetto chiamato alla greca “ balantine”, inventarono la borsetta che da quel momento, divenne un  insostituibile accessorio femminile.

Giuseppine Bonaparte

 Giuseppina,  divenuta consorte di Napoleone e regina dei salotti, dettò moda nelle corti europee  e con le sue idee, modificò i vestiti ispirandosi allo stile neoclassico. 

Nacque così lo stile Impero, mandando in soffitta corsetti con stecche e  gonne con  panier. Il punto vita fu alzato al di sotto del seno, le tuniche divennero leggere e sensuali, adornate da cammei ,fiori, scialli di cachemere,  ed orecchini di perle pendenti. Possedeva un  guardaroba che sostituiva ogni sei mesi, quando divorziò da Napoleone fu svelato che un numero incredibile di abiti, scarpe, guanti, scialli riempiva i suoi armadi.

Nella vita pubblica dovette  utilizzare vestiti realizzati con broccati e velluti prodotti in Francia, abbandonando in quelle occasioni la leggerezza delle 

sue vesti abituali.

Non dobbiamo dimenticare i suoi gioielli, di eccezionale valore e tali da costituire all’epoca, la collezione più importante d’Europa che fu parzialmente  ereditata  dai figli e divenne proprietà dei regni di Svezia e Norvegia.  L’altra parte è  oggi visibile nel Museo Napoleonico di Roma.

Giuseppina si spense nel castello di  Malmaison dove  aveva realizzato  un roseto meraviglioso, lasciando un ricordo di se, come di una Dea della Moda, creatrice dello stile Impero.


cinziagordiani@womenlife.it