LA PIAZZA
di Susanna Bertini
Il significato della piazza nel linguaggio architettonico è molteplice e varia nelle varie epoche. Certamente luogo di incontro e di commercio, mercato, di riunioni politiche e religiose, di raduni, sede del Comune o del Duomo, luogo destinato alle esecuzioni o salotto e specchio della potenza del Signore o del Re, luogo sacro ove rappresenta lo spazio antistante la Chiesa, luogo di ritrovo per la borghesia ottocentesca nei caffè o testimone di rivoluzioni. La piazza, come un libro dove sono segnate le varie epoche, è lo specchio dei tempi.
Fin dall’antichità greca e romana la piazza, agorà e Foro sono state luogo di riunioni politiche e religiose. In Grecia l’agora’ aveva una funzione prevalentemente commerciale, sociale, politica e religiosa.
Nel Foro romano, la piazza dell’antica Roma, troviamo sia i templi simbolo religioso sia le basiliche con funzione di riunione politica, per trattare gli affari, sanare le controversie ed amministrare la giustizia.
Durante il Medioevo la piazza, all’interno della città fortificata, accoglieva il Duomo o la Cattedrale, elemento significativo della città, in stile gotico con archi a sesto acuto ed ampie finestre decorate con vetrate istoriate.
Dopo il periodo infausto delle invasioni barbariche quando le città ricominciano a vivere e ripopolarsi, un altro elemento importante della piazza medievale è il mercato di generi alimentari fulcro pulsante della comunità rurale.
Si formano gruppi di cittadini che vogliono la libertà dai feudatari, vogliono eleggere i propri rappresentanti e si cominciano ad edificare i palazzi comunali, testimonianza di una volontà di autonomia del popolo. Con la nascita delle Signorie nel 1500 si assiste ad un mutamento significativo delle città, Il Signore mostra il proprio potere attraverso la costruzione del proprio palazzo ed incarica importanti artisti per decorarlo ed arricchirlo di pitture, sculture ed elementi ornamentali. La piazza è lo spazio centrale, il fulcro della città dove ha sede il Palazzo Signorile.
Nel Foro romano, la piazza dell’antica Roma, troviamo sia i templi simbolo religioso sia le basiliche con funzione di riunione politica, per trattare gli affari, sanare le controversie ed amministrare la giustizia.
Durante il Medioevo la piazza, all’interno della città fortificata, accoglieva il Duomo o la Cattedrale, elemento significativo della città, in stile gotico con archi a sesto acuto ed ampie finestre decorate con vetrate istoriate.
Dopo il periodo infausto delle invasioni barbariche quando le città ricominciano a vivere e ripopolarsi, un altro elemento importante della piazza medievale è il mercato di generi alimentari fulcro pulsante della comunità rurale.
Si formano gruppi di cittadini che vogliono la libertà dai feudatari, vogliono eleggere i propri rappresentanti e si cominciano ad edificare i palazzi comunali, testimonianza di una volontà di autonomia del popolo. Con la nascita delle Signorie nel 1500 si assiste ad un mutamento significativo delle città, Il Signore mostra il proprio potere attraverso la costruzione del proprio palazzo ed incarica importanti artisti per decorarlo ed arricchirlo di pitture, sculture ed elementi ornamentali. La piazza è lo spazio centrale, il fulcro della città dove ha sede il Palazzo Signorile.
Nel ‘600 il gusto cambia ancora ed assistiamo alla spettacolarizzazione dell’architettura, con la nascita del Barocco si abbandonano il rigore ed il classicismo rinascimentali e si tende a creare uno stile che dovrà catturare e stupire lo spettatore con l’utilizzo di elementi decorativi nuovi, l’uso delle linee curve concave e convesse, la ricchezza di elementi floreali, giochi d’acqua, specchi.
Anche in questo periodo storico la committenza è privata ed è esclusivamente dei nobili. Accanto all’aristocrazia c’è la Chiesa che dopo le difficoltà della Riforma Luterana, necessita di mostrare al mondo la propria potenza e ricchezza attuando la Controriforma cattolica.
E’ per questo che le chiese vengono arricchite e modificate introducendo elementi decorativi e simbolici (l’uso dell’oro e di materiali pregiati).
La Basilica di S. Pietro a Roma con gli interventi di Carlo Maderno per la facciata ed il progetto del colonnato di Gian Lorenzo Bernini rappresenta una delle opere più importanti di questo periodo storico.
La piazza antistante la basilica di S. Pietro con il colonnato con le file multiple di colonne diventa il simbolo dell’abbraccio a tutta la cristianità.
Nell’800 la piazza diventa testimone di rivoluzioni, sommosse e cambiamenti sociali, culturali e politici. La popolazione, ormai stanca dei soprusi e delle difficoltà economiche e sociali, inizia a ribellarsi e ad organizzarsi in associazioni che poi porteranno ai moti rivoluzionari in Italia, fino alla Rivoluzione francese in Francia. La piazza è testimone di queste vicende politiche e la nuova classe sociale che aumenta e che vuole avere voce ha necessità di avere, nel contesto urbano, degli spazi a lei dedicati: i giardini pubblici, i caffè, i circoli, i teatri, i caffè chantant dove, la borghesia, ama riunirsi. Il Caffè Gambrinus a Napoli sulla Piazza Plebiscito o il Caffè Pedrocchi a Padova, sono alcuni degli esempi più significativi.
La piazza può anche rappresentare il simbolo della NUOVA CITTA’ moderna con un suo disegno e con il convergere di viali (boulevards parigini – Place de l’Etoile).
Nel ‘900 la piazza inizia ad avere la caratterizzazione che noi conosciamo. Non c’è più una sola piazza, ma tante piazze. La città cresce e la popolazione aumenta. Le classi sociali si diversificano, nascono i piani regolatori che organizzano e regolano lo spazio urbano. Le piazze nascono non più solo per accogliere caffè, chiese ed edifici pubblici ma nascono anche fuori dal centro cittadino, non sono più progettate solamente da architetti famosi. Cominciano a nascere le periferie, aggregati urbani dove sorgono le case popolari spesso carenti di servizi pubblici dove la piazza rappresenta l’unico luogo di aggregazione, gioco per i bambini, punto di ritrovo per gli anziani. Il centro della città rimane prevalentemente adibito al commercio ed agli uffici. La piazza intesa come cuore della città non esiste più, ci sono i quartieri fuori dalle mura ed ogni quartiere ne avrà una o più di una. La committenza è solamente pubblica e lo stile sarà molto eterogeneo e sarà lasciata libera iniziativa all’architetto o all’urbanista (colui che progetta la città).
Dagli anni 2000 parliamo sempre più di piazze virtuali, luoghi di incontro virtuali, immaginari, che vivono solo attraverso i social media. Le persone si sentono, si vedono e comunicano attraverso mezzi di comunicazione che funzionano grazie all’utilizzo del web. La piattaforma digitale è diventata la piazza cittadina globale contemporanea. Ed è proprio la globalizzazione l’elemento in assoluto più rivoluzionario della nostra esistenza.
Solo negli ultimi anni del 2022 stiamo assistendo ad un altro importante fenomeno che è quello del METAVERSO che è una ipotetica iterazione di internet come un unico mondo virtuale e immersivo che grazie ad un “oculos” e delle cuffie si ricrea una realtà virtuale ed aumentata e dove in futuro anche gli urbanisti creeranno piazze virtuali e progetti che si potranno sperimentare prima della vera e propria esecuzione.
Biografia di Susanna Bertini
Nata a Roma , dove ha compiuto i suoi studi. Ha svolto studi classici e si è laureata in Architettura all’ Universita’ La Sapienza con tesi in Urbanistica. Ha insegnato nella Scuola secondaria di primo grado Tecnologia e Arte ed al Liceo Scientifico Disegno e Storia dell’Arte.
Ha poi lavorato come manager in varie Società dove lavora tutt’ora .
Grande lettrice ed appassionata di Letteratura e Arte oltre che di Pedagogia e Psicologia , ha creato ,nell’ambito della sua esperienza scolastica , vari laboratori per il BENESSERE EMOTIVO dei ragazzi parallelamente alle conoscenze specifiche delle singole discipline.