LA METATARSALGIA
di Giuseppe Lucattelli
Non è altro che il dolore in corrispondenza della pianta del o dei piedi. Si manifesta, il più delle volte, con duroni o calli che si formano proprio in corrispondenza della pianta del piede.
Ma cos’è in realtà questo fastidiosissimo problema che affligge molte donne tanto da costringerle a rinunciare spesso a scarpe sicuramente più appaganti?
Non è altro che l’espressione di un sovraccarico funzionale a livello delle teste metatarsali poste appunto nella pianta del piede.
La causa è una concomitanza di uno o più fattori che portano progressivamente alla caduta dell’arco trasverso plantare e quindi ad un conseguente sovraccarico della parte centrale della pianta del piede.
Se si osserva quest’ultimo, noteremo l’arco plantare che va dalla pianta al tallone. Esiste però un secondo arco, non visibile, se non ad un occhio esperto, il cosiddetto arco trasverso, posto nell’avampiede tra alluce e mignolo in senso, appunto, trasversale. Quando questo arco si appiattisce e da concavo diviene convesso, crea quel sovraccarico che sfocia nella metatarsalgia.
Come ci si accorge che stiamo andando incontro ad una metatarsalgia? Il segno premonitore sono calli e duroni della pianta del piede. La pelle reagisce ispessendosi, quasi volesse creare una difesa a questo improvviso sovraccarico. Si va dall’estetista, regolarmente, per farsi togliere questi duroni che puntualmente tornano a farsi sentire. Sarebbe più opportuno consigliarsi con un Podologo o con un Ortopedico del Piede per valutare insieme la terapia da attuare.
Ma come si cura la metatarsalgia? In primis intervenendo in maniera conservativa con particolari plantari massaggianti la pianta del piede che nulla hanno a che vedere con i comuni plantari compensativi (sarà l’argomento di un mio prossimo articolo). Se il dolore persiste tanto da compromettere una vita di relazione serena, esiste un intervento di microchirurgia ortopedica che consente un totale recupero del proprio benessere.
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