LA CORTE DI CASSAZIONE CONFERMA: SAN GIACOMO IN AUGUSTA È E DEVE RESTARE OSPEDALE.

di Alessandro Servoli
Nota di agenzia del 18 febbraio ’23 relativa all’Ospedale San Giacomo di Roma che, grazie alla determinazione di Oliva Salviati, discendente del cardinale Salviati fondatore del nosocomio nel ‘500 e di Italia Nostra, dopo 5415 giorni di ricorsi, l’ha avuta vinta sulla Regione Lazio.
Prendo spunto da questa piccola ma grande vittoria per introdurre un tema, oggi sempre più scottante, che riguarda la fine della sanità pubblica a tutto vantaggio di quella privata con grave danno sociale ed umano per tutti gli Italiani.
La riforma sanitaria nasce in Italia a dicembre del 1978 con la fondazione del Servizio Sanitario Nazionale che introduce il sistema universalistico di tutela della salute in sostituzione del vecchio sistema mutualistico e a tutto carico della fiscalità generale.
Sono trascorsi quarantacinque anni, molti aspetti organizzativi sono stati assegnati alle Regioni che, anche in funzione del loro orientamento politico e amministrativo, hanno avuto libertà di interpretazione venendo a determinare sostanziali differenze organizzative e funzionali tali da creare forti discrepanze tra i territori a tutto svantaggio del centro-sud Italia con conseguente esodo sanitario della popolazione e forti disparità di fornitura di servizi essenziali.
Malgrado queste discrepanze qualitative e le molte eccezioni in esse contenute, per molti anni e rispetto ad altre Nazioni, abbiamo avuto una sanità degna di tale nome.
Viene spontaneo chiedersi come si sia potuti arrivare alla odierna, grave, inaccettabile, disumana situazione con: chiusura di molti nosocomi, trasformazione di facciata di molti di essi, tempi biblici di attesa per accertamenti diagnostici e clinici, ritardi fino alla cancellazione di interventi chirurgici per patologie neoplastiche, mancanza di assistenza domiciliare per grandi invalidità permanenti e così di seguito.
L’aumento dei costi del servizio in tutte le sue molteplici sfaccettature, la situazione economica nazionale e mondiale, le scelte politiche di diverso orientamento sociale, le influenze sempre più penetranti delle lobby private, hanno creato questa grave crisi.
Quali saranno gli sviluppi è facile prevederli e malgrado i tentativi fumosi che la politica prova a produrre, la situazione va mese dopo mese, anno dopo anno peggiorando creando gravi discrepanze nella risposta terapeutica con la creazione di ampie fasce di povertà destinata sempre più alla perdita del diritto alla salute.
Non vedo oggi possibili soluzioni e per me che ho iniziato la mia lunga strada da convinto medico radiologo pubblico è triste assistere alla fine di un periodo nato e vissuto con grandi aspettative e risultati, segno di progresso e democrazia.
Oggi da primario in pensione devo assistere impotente alla smobilitazione di realtà sanitarie moderne ed efficienti, costate ingenti somme pubbliche, destinate a trasformazioni di comodo, lontane dalla loro originale funzione.
Tornando al titolo di questo mio articolo mi auguro che il San Giacomo sia l’esempio di un nuovo giorno per la Sanità Italiana.
mail: alessandroservoli@womenlife.it