CETRA PER SEMPRE: QUATTRO ECCENTRICI NARRATORI DI STORIE MUSICALI

di Antonella Reda e Susanna Rotunno


In principio erano EGJE nome formato dalle iniziali dei loro fondatori: Enrico De Angelis, Giovanni Tata Giacobetti, Jacopo Jacomelli ed Enrico Gentile. 1940, il loro debutto al teatro Valle, quando in Italia comincia la lunga stagione della guerra. L’anno dopo cambiano formazione: Jacomelli lascia il gruppo e a lui subentra Antonio Virgilio Savona, raffinato compositore e pianista che già ne curava gli arrangiamenti. Il loro impegno maggiore è ora quello di intrattenere le truppe ma dimostrando di avere un pensiero libero, fuori da schemi precostituiti, evitano di partecipare a spettacoli di propaganda. 1943, 8 settembre Il gruppo conquista una presenza femminile: Lucia Mannucci, un aspetto gentile, una voce aggraziata e sempre con un tocco di brillante ironia. E lì, fra le tra le note musicali, incontra l’uomo della sua vita Virgilio Savona, sguardo flemmatico sotto gli spessi occhiali che non abbandonerà mai! 1944, il 19 agosto in piena guerra, nella Chiesa di San Carlo a Milano, bombardata e piena di macerie, i due si sposano. Un matrimonio romantico quanto contrastato dalle difficoltà di procurarsi i documenti in un’Italia divisa in due, difficoltà superate solo grazie ad un certificato di notorietà. Nel 1947 quando De Angelis lascia definitivamente il gruppo, nasce la celebre formazione che rimarrà così fino al 1988. Il loro nome ispirato dalle 4 corde dello strumento musicale sarà poi per sempre quello di Quartetto Cetra.

PRECURSORI DI GENERI

Insieme creano una canzone “leggera” ma colta. Di loro viene subito da ricordare lo stile assolutamente originale, anticipatore di mode e generi musicali.   Si può dire che abbiano segnato lo sviluppo di una via italiana al Pop e non solo. Per tutti le loro canzoni rappresentano una scoperta dietro l’altra: così è quando esce il brano Pietro Wughi, dove inventano la figura di un ciabattino che nel riparare scarpe vecchie, batte il martello al ritmo di boogie woogie. E’ del 1949 il brano del Quartetto forse più noto, un classico anche per i bambini: “Nella vecchia fattoria”, che trasforma una banale filastrocca, tratta dall’americana versione cantata da Nat King Cole, in un’originale versione mimata. Ormai famosi, ogni incisione è un successo: ” Se il jazz fosse nato a Roma”, “Aveva un bavero” presentato a Sanremo del 1954, “Il disco dei Platters” super gettonato nei jukebox, fino a essere i primi a promuovere il Rock and Roll, “L’orologio matto” dal più famoso singolo “ Rock around the clock” di Bill Haley.

 IMPEGNO E DENUNCIA SOCIALE

Nonostante il tono scanzonato, il Quartetto affronta anche temi di denuncia.  Nel brano “Però mi vuole bene”, anticipando quella che sarà la canzone d’autore e il teatro canzone di Gaber, si pone l’accento su certe barbarie culturali.  Nell’ossessiva ripetizione del ritornello, la storia si dipana in una Lei felice che canta così l’amore per il suo compagno: “Giunti nel parco dove c’è il laghetto lui comincia a stringermi e a baciarmi con passione”… ma il gesto affettuoso in realtà svela il tentativo di eliminarla. Le fanno eco le tre voci maschili che cantano il dramma enunciato come in un coro greco: “Con il pretesto di guardar di sotto spera sempre che tu cada giù…” Già nel 1964, i Cetra dunque denunciavano l’amore criminale maschile, quello che amore non è. Un tema da sempre di grande attualità, che ci fa pensare in qualche modo a Delia, protagonista del film di Paola Cortellesi: “C’è ancora domani “ dove si racconta, in chiave di commedia, una donna succube del marito che trova la forza di ribellarsi.  A conferma del loro impegno, ricordiamo l’episodio nella trasmissione ”Stasera sì” del 1971, quando il Quartetto canta “Angela”, dedicata ad Angela Davis. Sono probabilmente alcune delle parole del testo: “Angela se la tua colpa è di essere un simbolo d’amore tutti noi la stessa colpa insieme a te vogliamo confessare” a scatenare le minacce di uno sconosciuto che scrive a Felice Chiusano: “Dica al suo collega Savona di lasciar perdere la politica e di cantare La vecchia fattoria, di smetterla con Angela Davis… queste sono cose delicate”. L’avvertimento non ferma Savona che trasformerà la sua risposta in una canzone-denuncia “Cose delicate”, dove metterà in berlina l’invettiva subita.

STUDIO UNO E LA TV

1964: Il primo esperimento di rivista in versione Kolossal in televisione E’ il programma Biblioteca di Studio Uno, realizzato nella sede Rai di via Teulada a Roma che vede la produzione di straordinarie strutture scenografiche dove un gran numero di attori, cantanti e comparse, danno vita alle parodie di canzoni note, adattate in funzione degli sketch tratti da opere letterarie.  Questa originale formula d’intrattenimento diventa, grazie al Quartetto Cetra un modello educativo e un tramite di conoscenza d’importanti romanzi come: Il conte di Montecristo, I tre moschettieri, Dottor Jekyll e Mister Hyde, Via col vento e L’Odissea… In questa indimenticabile avventura i Cetra sono affiancati da grandi attori e cantanti del momento.  Nell’‘Odissea le attraenti gemelle Kessler si trasformano in sirene incantatrici, un’irresistibile Sandra Modaini veste i panni di Nausicaa e uno smarrito Alcinoo è interpretato dal mitico Paolo Panelli.  E’ tale il successo del format che una versione irriverente de “I Promessi Sposi “ interpreti Al Bano e Romina Power, Gianni Agus, Minni Minoprio e Gianni Minà, è inserita in un altro spettacolo televisivo nel 1984: “Al Paradise” di Antonello Falqui. Una lunga collaborazione con la Rai dunque che li ha visti protagonisti di tanti varietà. E una lunga presenza sugli schermi, che li vede testimoni di molte pubblicità, raccolte nell’allora mitico Carosello, in una carrellata di prodotti dai tessuti al vermouth, dalla brillantina alla lambretta presentati con la consueta eleganza e garbo.  Nel 1985 Antonello Falqui dedica loro un omaggio con “Cetra Graffiti”, dove il Quartetto interpreta e ripercorre con nuove e vecchie canzoni la storia dello spettacolo italiano dagli anni d’oro della Radio, al varietà televisivo, passando per il teatro musicale. La storia del Quartetto finisce nel 1988 con la scomparsa di Giacobetti e di Chiusano poi. Lucia e Virgilio continuano a tenere viva la loro memoria e dedicano ai “fantastici Quattro” un programma radiofonico Cetra Days nel 1994. E la loro presenza eterna, quella che fa di ogni grande persona e di ogni grande artista un infinito, viene ricordata nella voce d’interpreti musicali che hanno cantato e canteranno le loro canzoni come Avion Travel, Roberto Vecchioni, Caparezza, Guccini, Fiorella Mannoia e tanti altri … E sarà Cetra per sempre.


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