ARGENTINA

di Maria Luisa Migliardi e
Aurelia Cantuti Castelvetri


Una collezione infinita di emozioni, di incontri, di panorami unici: è la terza volta che visito la vivace ed elegante Buenos Aires, le solitudini della Patagonia, Salta e la Cordigliera, i ghiacciai e la straripante forza della natura delle cascate.

Il nostro viaggio inizia da Salta, città nel nord-ovest ai piedi della Cordigliera delle Ande, famosa per l’architettura in stile coloniale spagnolo e per essere il punto di partenza per chi desidera avventurarsi nella remota Puna Argentina. La nostra meta è l’area di Purmamarca per vedere il magnifico Cerro de 7 Colores, un’altura tutta colorata con sette strati di materiali differenti che lascia davvero senza fiato!  Ci si va anche con il tren de las nubes che si arrampica spettacolarmente fino a 4.200m.

E poi  le Salinas Grandes a 3450 m. d’altezza, immenso bacino dove l’aridità del clima ha permesso al sale di cristallizzarsi e formare una spessa crosta. Al rientro ci accoglie l’affascinante boutique hotel (Legado Mitico, Mitre 647, Ciudad de Salta tel: +54 3874228786)

Volo diretto da Salta alle Cascate di Iguazu, la leggenda narra che siano nate della furia di un dio geloso che causò una frattura nella roccia, in verità la lava, 134 milioni di anni fa, ha coperto di basalto un’area di 1milione di km quadrati tra Brasile, Argentina, Paraguay dove negli anni si sono formate grandi fratture e tra queste le cascate. Il fiume Iguazu porta con sé una grande quantità di sedimenti per cui cambia il colore dell’acqua da cristallina a …rossa. Il biglietto per le cascate costa 25 dollari, bisogna vestirsi a strati, indossare calzature con suola robusta e no sandali; ci hanno girato il film Mission con De Niro e Moonraker con James Bond.

Buenos Aires: la Parigi del Sudamerica, per la sua vivacità ed eleganza. Una metropoli con abitanti straordinari e accoglienti discendenti da quelli immigrati europei arrivati ai primi del XX sec. Tra questi una grande comunità italiana e spagnola ma anche quella ebraica askenazita d’origine polacca, russa, tedesca.

La musica simbolo del paese oltre alla milonga è il tango, nato nei bassifondi del Rio de la Plata e solo nel 1910 accettato e di moda anche nelle capitali europee. La musica di Astor Piazzolla risuona in piazza a Sant’Elmo e si balla per strada tutti i giorni e la domenica accompagna la visita al mercato dell’artigianato.

Un’attrazione da non perdere è seguire una partita di polo, vera passione argentina.

La bevanda che si trova ovunque è il Mate a base di erbe filtrate in una bombilla. Mentre la cucina portena ha subito l’influsso della tradizione italiana spagnola e creola: i piatti tipici sono a base di carne come l’asado o l’empanada, o di formaggio come i chipa, sempre accompagnati da un bicchiere di vino rosso Malbec, il vitigno principe argentino, caldo sapido e speziato.

Tra i dolci tipici gli alfajores biscotti farciti di dulce de leche (crema di latte e zucchero).

Iniziamo la visita di BA dal Teatro Colon, appena restaurato, il più importante di tutta l’America Latina, dove diressero Maestri come Toscanini, Abbado e Barenboim per citarne alcuni e si tiene ogni anno il Festival Marta Argerich, la famosissima pianista argentina.

Passiamo poi a Plaza de Mayo, il cui nome ricorda la rivoluzione per l’indipendenza del 1810, ora fulcro della vita politica insieme alla Casa Rosada, sede del Governo e della Presidenza della Repubblica.  Ci fermiamo a Puerto Madero e ci gustiamo una parrilla di carne (Cabanas Las Lilas, Av. Alicia Moreau de Justo 516). Il pomeriggio  ci trasferiamo nel barrio Palermo, molto trendy, ricco di ristoranti eclettici, cocktail bar e visitiamo il Museo MALBA dove sono esposti i capolavori di artisti latino-americani, e il Museo Evita dedicato alla vita di Evita Peron. La giornata si conclude andando a cena in un ristorante peruviano buonissimo da (SIpan, Uriarte 1648).

Il giorno dopo andiamo a El Tigre, tranquillo centro turistico sul delta del Paranà, navighiamo tra giardini fioriti e villini con patio fino ad arrivare al Gate Bianco dove ci aspetta un’ottima grigliata di pesce. Al ritorno passeggiata per Recoleta, e shopping tra antiquari e artigiani di borse/cinte fatte a mano. La sera cena elegante da Fervor (Posadas 1519) per gustare el bife de chorizo o el lomo e poi finire con pancake di dulce de leche.

La mattina lasciamo il mitico hotel Alvear Palace (Av. Alvear 1891) e voliamo a Penisola Valdes, Patrimonio Unesco, un vero paradiso naturalistico. Partiamo da Puerto Madryn incontriamo guanacos, lama, struzzi e arriviamo fino a Punta Tombo dove ci accoglie una fauna polare: pinguini, otarie e leoni marini distesi al sole (da giugno a dicembre si vedono anche balene con i cuccioli). Dormiamo all’Hotel Territorio (Boulevard Almte Brown 3251, Puerto Madryn) elegante e in un’ottima posizione.

La mattina all’alba partiamo per il Calafate in Patagonia per vedere i ghiacciai. Che dire? Ci accoglie il Perito Moreno, in tutta la sua bellezza e maestosità: 30km di lunghezza e 74 metri di altezza sul Lago Argentino sul quale avanza di due metri al giorno. Il boato di un tuono accompagna il frangersi di enormi blocchi che si staccano dal ghiacciaio e precipitano in acqua: uno straordinario spettacolo della natura. C’è in po’ di fila lungo le passerelle che passano veramente vicine al fronte di ghiaccio ma i più coraggiosi di noi vanno a fare un’ora di mini-trekking con ramponi sul ghiacciaio, esperienza indimenticabile, mentre gli altri fanno un giro in barca sul lago e vedono da vicino gli azzurri iceberg dalle forme più strane.

Ultima visita al Ghiaccaio Upsala un luogo magnifico dalla natura incontaminata e dove si rincorrono i cavalli criolli. Ci fermiamo a dormire alla Estancia Cristina (Lago Argentino, El Calafate, Santa Cruz) e gustiamo il capretto arrosto più buono di sempre!

Il giorno dopo torniamo a Buenos Aires: l’ultima cena argentina è da Oviedo (Beruti 2602), ristorante elegante dove brindiamo al nostro viaggio.


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