ALLONTANARE LA VECCHIAIA
di Carlo Gasperoni
L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce salute non già l’assenza di malattia, ma il “completo benessere psicofisico”. Quindi per raggiungere un completo stato di salute per molte persone è imprescindibile ricorrere al chirurgo plastico, perché chi soffre per un aspetto poco soddisfacente non può godere di un completo stato di salute se non risolve il suo problema.
Parecchi anni fa sono stato invitato a tenere una lezione alla facoltà di psichiatria della Università di Perugia. Il mio tema era la possibilità di rafforzare il sé e l’immagine di sé attraverso la Chirurgia Plastica. La mia lezione verté sul fatto che esistono età psicologiche, non inquadrabili con numeri o date, che presentano problematiche specifiche che richiedono un approccio intelligente e delicato. Infatti è necessaria una visione priva di pregiudizi per capire la personalità di ogni individuo e capire cosa occorra per contribuire alla risoluzione dei suoi problemi aiutandolo nel suo cammino tendente alla felicità. Le età psicologiche sono: i bambini, gli adolescenti, i giovani, i postgiovani i preanziani e gli anziani.
I bambini possono aver difficoltà perché può capitare che siano i loro genitori che vogliono risolvere un aspetto estetico che non piace a loro, ma di cui il bambino non soffre. Purtroppo questi casi esistono e io cerco di consigliare di aspettare e, se il problema davvero si porrà, che sia il bambino a chiedere di essere operato, altrimenti vivrebbe l’esperienza della chirurgia come un sopruso. Altro è invece se il bambino chiede di essere operato. Per esempio un bambino con le orecchie a sventola può soffrire tanto per via della della derisione che può subire a scuola, da richiedere egli stesso di essere operato. In tal caso, se la richiesta parte da lui, non vivrà l’intervento come un sopruso ma come una liberazione da un grosso problema.
Nell’adolescenza le cose cambiano. Si comincia a vivere la competizione con persone più attraenti e a considerare una ingiustizia non esserlo come si vorrebbe. Intendiamoci, non è per tutti così, ma per chi ne sentisse la necessità una visita dal chirurgo plastico potrebbe essere interessante per orientare i propri desideri in maniera giusta.
Veniamo ora ai giovani. Tipici di questa età sono gli interventi di liposuzione e di rinoplastica perché vanno a correggere difetti difficili da superare, specie la grassezza che rende il corpo sgraziato. Per quanto riguarda le protesi al seno, ne è vietato l’uso per i minori e non per chi ha raggiunto la maggiore età ma io preferisco che si raggiunga una maturità tale da capire i pro e i contro di questo intervento, cosa che anche da diciottenni ancora non si è in grado di valutare a fondo, infatti prima o poi le protesi un problema è probabile che lo diano.
Altro è un seno deforme per forma o volume. In questi casi la condotta da seguire va valutata caso per caso. Di fronte ad un seno molto grande si interviene anche a tredici anni prima che la colonna vertebrale cresca deforme per il peso eccessivo delle mammelle.
I giovani richiedono interventi per potenziare la loro bellezza. A volte a ragione e a volte no, e purtroppo vuoi per paura degli interventi chirurgici, vuoi per scarsa disponibilità economica, si rivolgono ai cosiddetti medici estetici che non operano ma spesso sono disposti a sfigurare un viso gonfiando facce e labbra rendendolo grottesco.
Quando non si è più giovani, post giovani come ho chiamato questa età, tenere al proprio aspetto diventa un dovere verso se stessi. Il tempo passa, la vita trasforma e non è giusto trascurarsi piegandosi senza reagire ai danni inferti sul corpo da certi avvenimenti, sia felici come una gravidanza, che tristi come un lutto o anche conseguente ai guai che capitano prima o poi a tutti.
Ben venga quindi togliersi le borse agli occhi o ritirare su un seno che ha allattato e ritornare alla forma giovane appena persa.
Si passa poi alla categoria dei preanziani, ovvero di coloro che non vogliono invecchiare; e sinceramente, se si gode di buona salute, perché non godersi il più a lungo possibile la stagione della vita in cui diminuisce la lotta per arrivare, perché in linea di massima quel che si doveva fare lo si è fatto, e ci si può quindi dedicare a sé stessi? Un intervento di lifting, per esempio, permette di ringiovanire il viso e di vivere con un aspetto giovane ma con una mentalità matura questa magnifica stagione della vita.
A questo punto vediamo la vita si è allungata e vedere persone che se la vogliono godere fino in fondo è un piacere. Dio ci concede di vivere e penso che sia doveroso ringraziarlo apprezzando e curando questo dono. Una filosofia diversa da quella inculcataci secondo la quale si deve offrire la propria sofferenza a Dio. Io penso che quando si finirà al suo cospetto lui dirà: che ne hai fatto del mio dono? Poter dire di averlo apprezzato e sfruttato, come i talenti della parabola, sia infinitamente superiore a dire “l’ho utilizzata per soffrire”.
Ho fatto il lifting del viso a tre persone di ottantasei anni: una mi ha detto “mi devo conservare un affetto” (chi sono io per giudicare?) È stata felice del risultato. Un’altra ha detto “per quattro anni ancora vado forte!” (Che voglia di vivere!) E la terza dopo l’intervento mi ha detto “quando posso riprendere a correre? Meditiamo: l’età incombe; la vecchiaia invece la possiamo allontanare!
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